Il presidente dell'Ucpi
“Meno garanzie per i più deboli, scioperiamo”, parla Francesco Petrelli (Ucpi)
Il leader dei penalisti annuncia 3 giorni di astensione e una contro-inaugurazione dell’anno giudiziario
Giustizia - di Angela Stella
Inaugurazione dell’anno giudiziario: commentiamo con Francesco Petrelli, Presidente dell’Unione Camere Penali che annuncia una tre giorni di astensione e la contro-inaugurazione a Roma il 9 e 10 febbraio.
Cassano ha esordito: “Nel settore processuale si sono registrati un’anticipazione e un rafforzamento delle garanzie, un potenziamento degli istituti volti a velocizzare il processo e delle forme anticipate di sua definizione, sì da riservare al dibattimento solo i casi più gravi, oltre che una responsabilizzazione degli attori processuali. In questo quadro, norme come quelle sull’iscrizione della notizia di reato, sulle finestre di giurisdizione, sulle regole di giudizio per l’esercizio dell’azione penale, sui parametri di valutazione prognostica ai fini del rinvio a giudizio hanno un diretto raccordo con la presunzione di innocenza, prima ancora che una mera funzione acceleratoria”. Condivide?
Le soluzioni alternative al dibattimento sono sempre state ritenute un percorso indispensabile ai fini della tenuta del processo accusatorio e vanno sostenute ma il timore è che si sia creato un ostacolo di tipo culturale che sta ribaltando il senso stesso di queste vie di fuga dal processo: in passato l’operazione era volta alla valorizzazione e ottimizzazione del dibattimento, oggi sembra piuttosto finalizzata alla dissuasione. Nella fase delle indagini preliminari le cd. finestre di giurisdizione possono funzionare solo a patto che il giudice che si affaccia sia un giudice terzo dotato della indispensabile cultura del limite e delle garanzie. Altrimenti rischia di trasformarsi in compagno di viaggio del pm, un nuovo giudice istruttore mascherato da gip. Una soluzione peggiore del vecchio inquisitorio. Per quanto riguarda la formula prognostica che dovrebbe evitare i dibattimenti inutili non so quanto stia funzionando; molti giudici ritengono che nulla sia cambiato rispetto al passato. Questo significherebbe il fallimento di una riforma che nonostante le perplessità avrebbe dovuto risolvere il sovraccarico dei processi
Il vice presidente del Csm Pinelli ha aggiunto: “la stessa contrapposizione tra i teorici del giudice ancorato alla stretta interpretazione della lettera della legge (il giudice bouche de la loi) e quelli del giudice capace da solo di ordinare gli interessi in gioco in funzione delle tutele che intende soggettivamente somministrare (secondo l’interpretazione “costituzionalmente orientata”), può dirsi ormai obsoleta”. L’Ucpi che idea di giudice ha in mente?
Un giudice garante dei diritti che orienta la propria interpretazione ai principi costituzionali ma anche ai principi sovranazionali convenzionali ed euro unitari per la tutela del soggetto debole protagonista del processo penale che è l’imputato. Non certo un giudice che sostituisca i suoi valori di volta in volta individuati a questi principi e non certo un giudice che crei diritto giurisprudenziale per estendere fattispecie penali per garantire presunte vittime di reato o per semplificare passaggi processuali in nome dell’efficienza e detrimento delle garanzie.
Il Ministro Nordio ha detto: “quello che si apre può essere considerato ‘l’anno giudiziario delle conferme’, conferme dei buoni risultati che cominciamo a registrare; conferme degli sforzi che non smettiamo di assicurare”. Eppure voi proprio annunciate una astensione di tre giorni. Come mai?
Perché con la riforma Cartabia sono stati introdotti ostacoli e limiti all’appello che incidono soprattutto sugli imputati più deboli che segnano un inaccettabile arretramento del livello di civiltà del nostro processo, ostacoli che abbiamo chiesto al ministro di rimuovere con urgenza e malgrado una manifestata condivisione delle nostre ragioni ci siamo sentiti rispondere che proprio perché questa norma riduce il numero degli appelli è funzionale a raggiungere gli obiettivi del Pnrr che non è evidentemente accettabile.
Quindi qual è il vostro bilancio di questi 14 mesi di Nordio a Via Arenula?
Il bilancio purtroppo non può essere positivo sia in ragione di quanto già detto circa l’appello che con riferimento alle politiche securitarie che si vogliono attuare attraverso l’ennesimo pacchetto sicurezza e l’introduzione di nuovi reati spesso indeterminati e sempre rivolti a colpire le fasce più deboli. Bisogna però dare atto al contempo al ministro anche di interventi condivisibili in materia di ritorno alla prescrizione sostanziale di tutela della riservatezza delle intercettazioni e in particolare in relazione alla previsione dell’obbligo di interrompere l’intercettazione occasionale di ogni conversazione tra difensore ed assistito
Come giudicate l’immobilismo sul carcere? Sovraffollamento in aumento, già 10 suicidi da inizio anno.
Il tema del carcere è decisamente drammatico ed è anche esso una delle ragioni poste a fondamento della nostra astensione poiché stiamo raggiungendo nuovamente livelli di sovraffollamento come quelli che ci sono valsi la condanna dell’Europa con la nota sentenza Torreggiani. Le condizioni di molte delle nostre carceri non sono degne di un Paese civile e le sofferenze inflitte ai detenuti sono contrarie ai principi costituzionali che fanno espresso divieto di trattamenti inumani e degradanti. La tragica conta quasi quotidiana dei suicidi di detenuti è una vergogna che dovrebbe scuotere gli animi e imporre interventi radicali e urgenti che purtroppo però non si intravedono neppure all’orizzonte. Al contrario l’orizzonte appare fosco e animato dall’idea che l’unica risposta dello Stato debba essere carcerocentrica e dunque non è difficile prevedere che la situazione già ora drammatica possa evolvere in senso ancora più negativo.
Nelle Commissioni giustizia di Camera e Senato vi è stato l’ennesimo rinvio per i pareri sui decreti attuativi su Csm e fuori ruolo. Sembra che al Ministero vogliano ridurre la forbice dei fuori ruolo da tagliare. Che ne pensa?
Che non c’è stata e non ci sarà alcuna riduzione ma semplicemente una fotografia dello stato attuale con il mantenimento più o meno dello stesso numero di magistrati che attualmente si trova fuori ruolo. Attualmente i fuori ruolo sono 194 e la norma prevede che siano ridotti nel tempo e salvo tutte le eccezioni previste dalle disposizioni transitorie a 180. Chiunque si può rendere conto che non c’è alcun intento di modificare l’esistente
Il 9 e 10 febbraio farete la vostra contro inaugurazione a Roma: quali i temi principali?
Tratteremo proprio i temi del processo con particolare attenzione alle limitazioni all’appello, del pacchetto sicurezza, dell’introduzione delle nuove fattispecie di reato e della gravissima condizione delle carceri italiane.
Una petizione su Change.org chiede al prof Caruso di rinunciare al diritto di difesa di Turetta, reo confesso dell’omicidio di Giulia Cecchettin. Assurdo, no?
Per Turetta non credo neppure si possa parlare di opportunità perché non è possibile immaginare che la difesa dell’imputato implichi una difesa del reato. La funzione del difensore non contraddice affatto la solidarietà per le vittime e solo una errata polarizzazione dei ruoli tipica della contemporaneità può determinare simili cortocircuiti.