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Caryl Menghetti e Diego Rota: chi sono la carnefice e la vittima dell’omicidio di Martinengo

Caryl Menghetti e Diego Rota: chi sono la carnefice e la vittima dell’omicidio di Martinengo

Ha ucciso a coltellate il marito nella loro camera da letto con un coltello da cucina trovato in casa, mentre la loro bimba di 5 anni si trovava nella villetta ma dormiva. A dare l’allarme al 112 una persona vicina alla famiglia, che però non era presente al momento del delitto. È questa la prima ricostruzione dell’omicidio di Diego Rota, 56 anni, ucciso a coltellate a Martinengo, nella Bergamasca. L’omicidio familiare si è consumato poco prima delle 23.30 del 25 gennaio, secondo quanto ricostruito dai carabinieri che indagano sull’accaduto. La donna, Caryl Menghetti, 46 anni, è stata immediatamente arrestata e non ha opposto resistenza: è stata portata in carcere a Bergamo, in seguito alle primissime indagini svolte dagli investigatori.

Chi sono Caryl Menghetti e Diego Rota

Sul caso lavorano i carabinieri di Treviglio (insieme a quelli di Bergamo) coordinati dalla procura della Procura di Bergamo. La donna avrebbe colpito il marito più volte, al corpo e alla gola: secondo i primi accertamenti, come trapela da fonti investigative, è possibile che la donna avesse problemi psichici. Anche se non risulta una patologia nota, secondo quanto apprende LaPresse, sembra che la donna sia stata visitata in passato per problemi riconducibili all’ambito dei problemi di salute mentale. Gli investigatori hanno subito sentito diverse persone vicine alla famiglia, anche per indagare questo aspetto.

Perché Caryl Menghetti ha ucciso il marito Diego Rota a Martinengo

Secondo quanto ricostruito dagli investigatori non ci sarebbero precedenti di maltrattamenti in famiglia all’interno del nucleo famigliare. La coppia però aveva problemi personali e di lavoro, secondo quanto rilevato dai carabinieri: i problemi della donna avrebbero inciso “in modo assai rilevante” sullo stato emotivo di Menghetti, secondo quanto riferiscono gli investigatori in una nota. L’arma del delitto, un coltello da cucina rinvenuto nella villetta familiare dove si è consumato l’omicidio, è stata individuata dai carabinieri e sequestrata. L’immobile dove la famiglia viveva è stato invece sottoposto a sequestro. La bimba è stata affidata ad alcuni familiari, su disposizione dell’autorià giudiziaria minorile. Secondo quanto ha appreso LaPresse, era in casa ma non ha assistito alle violenze perché già a letto.