A Jenin

Cisgiordania: il blitz nell’ospedale dei soldati israeliani travestiti da medici e donne, Hamas piange tre “martiri”

Per le forze israeliane eliminati tre terroristi che "progettavano attacchi ispirati al 7 ottobre". Per Hamas "un crimine vile che non sarà senza risposta". Il video dell'operazione ripresa e diffusa sui social

Cronaca - di Redazione Web - 30 Gennaio 2024

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FOTO DA TWITTER
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Sarebbero entrati nell’ospedale individualmente, vestiti da donne, da persona anziana e da medico. Sarebbero saliti e si sarebbero uniti al terzo piano. Sarebbero entrati nel reparto e in una stanza avrebbero sparato a bruciapelo a tre persone, morti sul colpo. E quindi sarebbero usciti dall’ospedale, e in pochi se ne sarebbero accorti. Per l’operazione condotta dalle forze israeliane nell’ospedale Ibn Sina di Jenin, in Cisgiordania, Hamas ha parlato di “un’azione vile”, ha descritto le tre vittime come “martiri”. Fonti dell’esercito dello Stato Ebraico invece hanno descritto l’operazione come mirata verso tre “terroristi” palestinesi.

È dall’inizio della reazione agli attacchi di Hamas nel sud di Israele, lo scorso 7 ottobre, che le autorità militari israeliane accusano i miliziani islamisti di utilizzare gli ospedali per nascondersi e in generale i civili come scudo umano. Le tre vittime che si trovavano nell’ospedale – secondo quanto riportato in una dichiarazione congiunta di esercito, sicurezza interna e polizia israeliana – erano “Mohammed Jalamneh, un terrorista di Hamas” che “progettava un attacco ispirato al 7 ottobre”; “Mohammed Ghazawi “un operativo dei Battaglioni Jenin” e suo fratello “Basel Ghazawi, della Jihad islamica”.

L’operazione nell’ospedale a Jenin

Secondo l’esercito Jalameh “aveva contatti con il quartier generale di Hamas all’estero” e “aveva trasferito armi e munizioni ai terroristi per promuovere attacchi armati”. Gli obiettivi del raid, sempre secondo l’esercito, si sarebbero nascosti in ospedale e avrebbero utilizzato il nosocomio “come base per programmare attività terroristiche e condurre attacchi terroristici, nella convinzione che lo sfruttamento degli ospedali servisse loro come protezione contro le attività di controterrorismo della sicurezza israeliana. Questo è un altro cinico esempio dell’uso delle aree civili e degli ospedali come rifugi e scudi umani da parte delle organizzazioni terroristiche”.

 

La reazione di Hamas

Di tutt’altro avviso Hamas, che invece ha duramente stigmatizzato l’operazione. Su Telegram ha scritto di “un crimine vile che non sarà senza risposta” e di “piangere i martiri” uccisi nell’ospedale a Jenin. Secondo l’organizzazione islamista “le forze della resistenza, che hanno giurato di combattere l’occupazione fino alla sua espulsione, non sono intimidite dagli omicidi o dai crimini del nemico”. Stando alle fonti dei ministeri di Hamas all’interno della Striscia di Gaza – e quindi fonti non verificabili – , dall’inizio della risposta agli attacchi dei terroristi sarebbero state uccise 26mila persone.

Il video del blitz nell’ospedale di Jenin

Dell’operazione è stato diffuso anche un video ripreso dai media israeliani in cui si vede il commando dell’Idf apparentemente travestito da medici e da donne, con barbe lunghe e volti coperti da veli nello stile di quelli indossati dalle donne musulmane. Uno trascina perfino una sedia a rotelle mentre nell’altra tiene un fucile. Secondo quanto riferito al quotidiano Haaretz da una fonte medica dell’ospedale, presente al momento dell’operazione, i militari sarebbero entrati “individualmente: uno era vestito da donna, l’altro da persona anziana, uno da staff del luogo mentre un altro ancora aveva in mano un seggiolino da bambino”.

Al terzo piano il fuoco aperto sui tre con armi silenziate. Erano ricoverate nello stesso reparto altre dieci persone, nessuna delle quali è rimasta ferita. Il video circolato sui social, secondo la stessa fonte, avrebbe mostrato soltanto la fine dell’operazione, quando i tre stavano lasciando l’ospedale. Nessuno si sarebbe accorto dell’ingresso delle forze speciali nel nosocomio. L’operazione è stata anche paragonata alle scene di Fauda, la serie tv su Netflix che racconta le tensioni tra israeliani e palestinesi e le operazioni sotto copertura di un’unità di soldati scelti.

30 Gennaio 2024

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