Agenzia Onu
Chi sono i paesi donatori dell’Unrwa, gli Usa sosterranno di nuovo l’organizzazione
L'agenzia delle Nazioni Unite è finita nell'occhio del ciclone per le prove che Israele ha presentato sul coinvolgimento di 12 dipendenti coinvolti nel pogrom del 7 ottobre causato da Hamas. Gli Stati Uniti, maggior finanziatore, daranno di nuovo il via libera alle donazioni
Esteri - di Redazione Web
Dopo giorni di feroci critiche all’agenzia Onu accusata di collusione con Hamas, i maggiori Paesi donatori, con gli Stati Uniti in testa, hanno detto che continueranno a sostenere l’organizzazione a patto che ci siano le «giuste condizioni».Almeno dodici Paesi hanno sospeso temporaneamente i contributi dopo che il governo israeliano ha fatto circolare accuse che proverebbero il coinvolgimento di dodici dipendenti della Unrwa, l’agenzia per l’assistenza ai rifugiati palestinesi, negli attacchi del 7 ottobre, che hanno portato la morte di più di 1.200 israeliani.
Cos’è l’Unrwa
Linda Thomas-Greenfield, ambasciatrice Usa alle Nazioni Unite, ha sottolineato nel pomeriggio che la sospensione era solo una misura temporanea, e ha elogiato il ruolo svolto dall’agenzia, che a Gaza impiega più di 12 mila persone. L’Unrwa è stata istituita dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite ai sensi della risoluzione 302 (IV), dell’8 dicembre 1949. Il suo mandato si estende alla fornitura di servizi ai rifugiati palestinesi nei suoi cinque campi operativi: Cisgiordania (compresa Gerusalemme Est), Striscia di Gaza, Siria, Libano e Giordania.
Chi sono i donatori dell’Unrwa
I fondi destinati all’organizzazione sono erogati dai singoli stati o da organismi con l’Unione europea. Quest’ultima, dal 1994 al 2023, ha inviato 7.6 miliardi nelle casse palestinesi. Lo stato più generoso è invece l’America: gli Usa hanno, nello stesso periodo, donato 5,746 miliardi. Segue l’Arabia Saudita con 4 miliardi. Ogni hanno viene versato per i rifugiati palestinesi almeno un miliardo di dollari. Cifre che passano per l’Onu. Nel 2022 gli Stati Uniti hanno avuto il record di generosità, con versamenti pari a 344 milioni di dollari. Al secondo posto si è posizionata la Germania.