Alta tensione in Medio Oriente

Attacchi in Siria e Iraq, gli USA replicano al raid contro la base militare in Giordania: “Se ci colpisci, risponderemo”

Colpiti obiettivi legati all'Iran, almeno dieci vittime. La risposta di Washington alla vigilia del nuovo viaggio del Segretario di Stato Blinken in Medio Oriente

News - di Redazione Web - 3 Febbraio 2024

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President Joe Biden watches as an Army carry team moves the flag-draped transfer case containing the remains of U.S. Army Sgt. William Jerome Rivers, 46, of Carrollton, Ga., during a casualty return at Dover Air Force Base, Del., Friday, Feb. 2, 2024. Rivers was killed in a drone attack in Jordan on Jan. 28. (AP Photo/Alex Brandon) Associated Press / LaPresse Only italy and Spain
President Joe Biden watches as an Army carry team moves the flag-draped transfer case containing the remains of U.S. Army Sgt. William Jerome Rivers, 46, of Carrollton, Ga., during a casualty return at Dover Air Force Base, Del., Friday, Feb. 2, 2024. Rivers was killed in a drone attack in Jordan on Jan. 28. (AP Photo/Alex Brandon) Associated Press / LaPresse Only italy and Spain

Almeno 85 obiettivi colpiti, almeno dieci vittime. Gli Stati Uniti lo avevano anticipato nei giorni scorsi, sono stati di parola: con una serie di attacchi aerei hanno risposto all’attacco che domenica scorsa aveva ucciso tre soldati e ferito una trentina in una base in Giordania. Attacchi condotti tra Iraq e Siria contro decine di obiettivi legati all’Iran. L’attacco arriva alla vigilia del nuovo viaggio diplomatico in Medio Oriente del Segretario di Stato Antony Blinken.

Le operazioni si inseriscono nello scenario di tensione esploso in Medio Oriente con la guerra tra Hamas e Israele. 1.200 le vittime degli attacchi dell’organizzazione terroristica lo scorso 7 ottobre, 27mila le vittime nella Striscia di Gaza secondo Hamas – dati non verificabili. Dopo l’esplosione del conflitto gli attacchi e le tensioni si sono riverberati in tutta la Regione. In Libano, Siria, Giordania, Iran, sul Mar Rosso. Gli Stati Uniti sono tra i principali alleati di Israele, entrambi storici rivali dell’Iran degli ayatollah. I tre soldati uccisi domenica scorsa sono state le prime vittime americane dal 7 ottobre.

L’escalation in Medio Oriente

Ad anticipare la ritorsione giovedì scorso in alcune dichiarazioni il segretario della Difesa LLoyd Austin. “Ci sono modi per gestire questa cosa senza che vada fuori controllo, e questo è stato il nostro obiettivo nell’elaborare una risposta”, aveva dichiarato aggiungendo di avere tutta l’intenzione di evitare un’ulteriore escalation nella Regione. L’attacco in Giordania era stato rivendicato da Resistenza Islamica, un gruppo sostenuto da Teheran e basato in Iraq. A rendere conto dell’azione militare americana il Centcom, l’unità del dipartimento della Difesa statunitense che si occupa delle operazioni militari in Medio Oriente, che sul social X ha scritto che sono stati colpiti oltre 85 obiettivi tra basi operative, sedi dell’intelligence, depositi di armi e munizioni legati alle milizie filoiraniane e alle Guardie rivoluzionarie.

Le dichiarazioni di Biden e il viaggio di Blinken

Almeno tre delle vittime degli attacchi sono di nazionalità irachena. Il Presidente Joe Biden ha dichiarato in un comunicato che gli Stati Uniti “non cercano il conflitto in Medio Oriente e in nessun’altra parte del mondo, ma è bene che chiunque pensi di danneggiarci sappia questo: se colpisci l’America, noi risponderemo”. Biden ieri aveva presenziato con la moglie Jill, il segretario Austin e il generale Charles Q. Brown, capo di stato maggiore della Difesa al rimpatrio delle salme dei soldati americani uccisi in Giordania alla base dell’aeronautica militare di Dover, in Delaware. Ha aggiunto nella nota che gli attacchi in Medio Oriente “continueranno nel momento e nel luogo che sceglieremo”.

Blinken partirà domani per l’ennesimo viaggio diplomatico in Medio Oriente che nel giro di pochi giorni lo porterà in Egitto, Qatar, Israele e Cisgiordania.

3 Febbraio 2024

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