La furbata del governo
Fondi per l’agricoltura, il gioco delle tre carte di Meloni e Lollobrigida: annunciano gli stessi aumenti per il settore
Politica - di Redazione
Una gara col cognato ad intestarsi i tre miliardi di fondi in più destinati all’agricoltura, ma i soldi sono sempre gli stessi. È la curiosa battaglia interna al governo, che sa in realtà più di furbata, che vede protagonisti la presidente del Consiglio Giorgia Meloni e il “cognato d’Italia” Francesco Lollobrigida, ministro dell’Agricoltura.
Quello che premier e ministro hanno messo in scena nelle ultime ore è un gioco delle tre carte sull’agricoltura: visitando venerdì 2 febbraio la 3Sun Gigafactory a Catania, una delle fabbriche più grandi d’Europa per la produzione di pannelli solari, Meloni aveva commentato le proteste di questi giorni degli agricoltori in Italia e a Bruxelles, dicendo che con la revisione del Pnrr, i. Piano nazionale di ripresa e resilienza, il suo governo ha aumentato “da 5 a 8 miliardi di euro” le risorse del destinate dal piano all’agricoltura.
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Un modo evidente per tenersi buoni gli agricoltori, inferociti con le politiche europee e italiane che metterebbero a repentaglio il settore: dagli accordi di libero scambio che penalizzerebbero i prodotti nostrani alla cancellazione delle agevolazioni Irpef, fino alle politiche decise da Bruxelles sul Green Deal.
È in quest’ottica che dalla premier era arrivata la rivendicazione dei tre miliardi in più da destinare al comparto agricolo. C’è però un grosso “ma”. Quei soldi non sono una novità. Lo ricorda Repubblica: già lo scorso 24 novembre il ministro Lollobrigida rivendicava in un comunicato stampa ancora presente sul sito del Ministero che “grazie al lavoro governo Meloni e del dicastero che rappresento, raddoppiate le risorse del Pnrr destinate al settore agroalimentare”, con una dotazione finanziaria che “passerà da 3,68 a 6,53 miliardi di euro. A questi vanno aggiunti i fondi del Piano nazionale complementare, pari a 1,2 miliardi, per un totale di circa 8 miliardi di euro: il più grande stanziamento economico mai registrato per l’asset primario della nostra Nazione”.
Insomma, gli 8 miliardi annunciata da Catania dalla premier Meloni sono gli stessi di Lollobrigida il 24 novembre dello scorso anno, non si tratta di una dote in più. E non è un caso se gli stessi agricoltori non siano caduti nel “tranello”, continuando le loro manifestazioni.
“Siamo di fronte all’ennesima presa in giro alimentata dalla propaganda del governo, che ha aumentato le tasse sugli agricoltori, ripristinando l’Irpef sui redditi agrari dominicali e abolendo la proroga del contributo per gli agricoltori under 40”, attacca infatti il co-portavoce nazionale di Europa Verde e deputato di Alleanza Verdi e Sinistra, Angelo Bonelli.
Parole simili arrivano anche dal leader del Movimento 5 Stelle, Giuseppe Conte, in una intervista al Corriere della Sera: “Questo aumento il governo se l’è già venduto a fine novembre, proprio con i soldi del Pnrr che noi abbiamo portato. Riannunciarlo adesso è l’ennesima presa in giro da parte di una premier che ha preferito graziare le banche”.