Il ritorno al Festival
Dargen D’Amico, il rapper con gli occhiali da sole: a Sanremo con “Onda Alta”
Spettacoli - di Redazione Web
Indossa sempre gli occhiali da sole, anche quando fa il giudice di X Factor. Dargen D’Amico, nome d’arte di Jacopo D’Amico, promette ancora una volta di far ballare Sanremo con il brano “Onda alta”. Dopo il successo di “Dove si balla” dell’edizione 2022 del Festival, quest’anno torna sul palco dell’Ariston e promette energia e ritmo. Per il duetto, invece, ha scelto un omaggio a Ennio Morricone con BabelNova Orchestra in “Modigliani” sulle note di The Crisis.
Chi è Dargen D’Amico
Nato a Milano il 29 novembre 1980, ha scoperto sin da piccolissimo la sua grande passione per la musica. Al Corriere della Sera ha raccontato di essersi appassionato grazie a una maestra delle elementari: “Ci stimolava – ha raccontato al Corriere -, ci faceva passare un’ora alla settimana a scrivere liberamente. Intorno ai 12 anni ho scoperto che c’era una musica che ti permetteva di riversare tutto nelle canzoni”. E così poi passò alle sfide di freestyle nella sua città.
Dargen D’Amico frequentava il liceo classico Giuseppe Parini di Milano insieme a Gué Pequeno, e Jake La Furia con i quali nel 1999 fondò i Sacre Scuole. La formazione si è sciolta nel 2001 pubblicando un solo album dal titolo “3MC’s al cubo”. Successivamente Gué Pequeno e Jake La Furia avrebbero poi dato vita ai Club Dogo insieme al produttore Don Joe.
I punti di riferimento musicali di Dargen D’Amico sono da sempre tre cantautori (lo ha dichiarato in diverse interviste): Enzo Jannacci, Lucio Dalla e Franco Battiato. Nel 2022 ha partecipato a Sanremo per la prima volta con il brano “Dove si balla”, che si è piazzato al nono posto ma che ha riscosso un grandissimo successo radiofonico oltre ad averlo consacrato presso il grande pubblico.
Nel 2021 Dargen D’Amico ha partecipato alla scrittura dei brani sanremesi di Francesca Michielin e Fedez (‘Chiamami per nome’) e Annalisa (‘Dieci’).
Perché Dargen D’Amico si chiama così
Giovanissimo, quando partecipava alle prime sfide di freestyle usava come nikname Corvo D’Argento (tratto dal libro-game “Il mistero del corvo d’argento”. E da qui la scelta del nome d’arte Dargen, conservando il suo cognome vero.
Perché Dargen D’Amico ha sempre gli occhiali da sole
Uno dei segni distintivi del rapper è che porta sempre dei vistosi occhiali da sole. A spiegare il perché è stato lui stesso a Domenica In. “Non credo che sia necessario far vedere tutto – ha detto in un’intervista – Per molti stare sui social diventa un’ossessione, sempre a controllare quanti like, quanti follower. Io porto gli occhiali perché penso sia giusto non mostrare tutto di sé e se posso evitarmi questo disturbo preferisco”.
La vita privata di Dargen D’Amico
Non si sa praticamente nulla della vita privata del riservatissimo Dargen D’Amico. “Non sento l’esigenza di parlarne, se è privato è privato – ha raccontato a Vanity Fair -. Quando svilisci il segreto, perdi la dimensione dei gesti; alla fine il privato è composto dai gesti che ti piace vivere in totale autonomia, senza che nessuno possa avere la possibilità di influenzarli”.
Il testo di “Onda alta”
di Cheope – J. M. L. D’Amico – G. Fazio – S. Marletta – E. Roberts – J. M. L. D’Amico – G. Fazio – S. Marletta – E. Roberts Ed. Edizioni Curci/Music Union/Giada Mesi/ Visionary Sapiens Publishing – Milano
‘O sentimento
C’è chi mi chiama
Figlio di puttana
Che c’è di male?
L’importante è aver la mamma
Che non lavori troppo che la vita è breve
A volte un mese
Se prendi il treno, sai
Ci metti meno
E non l’hai visto il meteo?
Non l’hai visto il cielo?
Ma a volte ci si vuole troppo bene
Anche così, un giovedì, senza un sì, come viene
Come faccio a volere una vita in incognito
Se parlo solo di me?
Se basta un titolo a fare odiare un intero popolo
Non lo conosci Noè?
No eh?
Sta arrivando sta arrivando l’onda alta
Stiamo fermi, non si parla e non si salta
Senti il brivido
Ti ho deluso lo so
Siamo più dei salvagenti sulla barca
Sta arrivando sta arrivando l’onda alta
Non ci resta che pregare finché passa
Sembri timido
Mi hai sorriso o no?
Sono già promesso sposo con un’altra
Hey hey bambino
Questa volta hai fatto proprio un bel casino
Alla contraerea sopra un palloncino
Tutta questa strada per riempire un frigo
Per sentirti vivo
Hai solo un tentativo
Ormai ho deciso
Scusa se non ti avviso
Ti mando quello che mi avanza se ci arrivo
Mamma, ti ho sognata che eri bimba
Figlia, ti ho sognata che eri incinta
Quando hai meno
Vivi più sereno
Qua abbiamo tutto ma ci manca sentimento
E non riusciamo più a volerci bene
Neanche così, un giovedì, senza un sì, come viene
Come faccio a volere una vita in incognito
Se parlo solo di me?
Se basta un titolo a fare odiare un intero popolo
Non lo conosci Noè?
No eh?
Sta arrivando sta arrivando l’onda alta
Stiamo fermi, non si parla e non si salta
Senti il brivido
Ti ho deluso lo so
Siamo più dei salvagenti sulla barca
Sta arrivando sta arrivando l’onda alta
Non ci resta che pregare finché passa
Sembri timido
Mi hai sorriso o no?
Sono già promesso sposo con un’altra
Hey hey bambino
Questa volta hai fatto proprio un bel casino
Alla contraerea sopra un palloncino
Tutta questa strada per riempire un frigo
Per sentirti vivo
C’è una guerra di cuscini
Ma cuscini un po’ pesanti
Se la guerra è dei bambini
La colpa è di tutti quanti
Abbiamo cambiato le idee
Abbiamo cambiato leader
Ma la madre e le altre donne
Non hanno niente da ridere
Hey bambino
Bel casino
Su un palloncino
Per riempire un frigo
Navigando navigando verso Malta
Senza aver nuotato mai nell’acqua alta
Navigando navigando verso Malta
Senza aver nuotato mai nell’acqua alta