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Perché il Festival si fa a Sanremo

Perché il Festival si fa a Sanremo

Era il 1948 e prima di diventare il principale show musicale simbolo della storia italiana, il Festival di Sanremo si chiamava Festival Canoro Nazionale. Una kermesse non ancora organizzata nella città ligure, famosa per i suoi fiori, ma in Toscana e nello specifico in Versilia. L’idea di organizzare un evento canoro che potesse mettere insieme le voci più belle e famose d’Italia venne all’imprenditore e fondatore del noto locale La Capannina Sergio Bernardini. Quest’ultimo fu supportato dal giornalista Aldo Valleroni e da Giancarlo Fusco del comitato Carnevale. Il trio non aveva a disposizione grandi risorse ma comunque riuscì a mettere in piedi una prima edizione mandata in onda, in diretta, da Radio Rai (redazione Firenze). Il successo fu straordinario e premiò gli sforzi degli organizzatori. Il Festival Canoro era all’epoca ‘spalmato’ in due sole serate, alla quale parteciparono solo dieci cantanti.

Perché il Festival si fa a Sanremo

Dopo due edizioni, però, l’effetto Versilia svanì e l’ipotesi di un Festival di Viareggio tramontò definitivamente. I cachet richiesti dagli artisti erano troppo elevati e non sostenibili per le risorse che Bernardini aveva a disposizione. Così, emerse un certo Angelo Nizza, giornalista ma soprattutto direttore artistico del Casinò di Sanremo. Era il 1950Nizza propose al gestore del casinò, Pier Busseti, di fare il festival nella ‘Città dei fiori‘ per cercare di attirare il turismo anche nella stagione invernale. Ma Busseti era titubante e la spinta decisiva affinché la competizione canora potesse svolgersi a Sanremo, fu data da uno sport: il ciclismo.

Dalla Versilia a Sanremo: il Festival nato grazie anche al ciclismo

Infatti, a quei tempi una delle tratte principali del Giro d’Italia era la Milano-Sanremo. Erano gli anni d’oro, quelli del dualismo tra CoppiBartali. Furono talmente straordinari il successo sportivo e gli incassi del casinò, che Busseti abbandonò ogni indugio e acconsentì ad organizzare quello che poi sarà conosciuto in tutto il mondo come il Festival di Sanremo. Successivamente, Nizza disse che anche lo stesso Coppi ci mise lo zampino, facendo ‘pressione’ su Busseti convincendolo a dare vita all’evento. Così l’intera macchina politico-economica si mise in moto. Il sindaco di allora, il democristiano Paolo Mauel Gismondi voleva rendere la città ligure, con la relativa riviera, l’epicentro del turismo ricco-borghese del Nord-Ovest d’Italia. Il primo cittadino iniziò a collaborare nel trovare gli sponsor e mise a disposizione persino dei fondi pubblici, ponendo una sola condizione: la kermesse doveva essere trasmessa in diretta via radio dalla Rai.

Benvenuto Festival di Sanremo

Così Nizza approfittò dei suoi contatti giornalistici. Il 14 novembre del 1950 agli editori musicali italiani giunse una lettera spedita dalla sede centrale della Rai. All’interno veniva comunicata, “l’indizione del Festival della canzone italiana di San Remo, d’intesa con la Direzione del Casinò Municipale di San Remo, nuovo contributo della Rai per la valorizzazione della canzone italiana“. Inoltre fu specificato che: “Entro il 30 novembre una canzone inedita di autore e compositore italiano, che, qualora selezionate dalla commissione, sarebbero state eseguite da un’orchestra della Rai in un doppio spettacolo verso la fine di gennaio, presso il Casinò di Sanremo e trasmesso in radiofonicamente e sui radiocorrieri“.

La magia ebbe inizio. Ecco perché il Festival si fa a Sanremo. Ecco come è nata la gara che da 74 anni coinvolge gli italiani. Il 29 gennaio dell’anno successivo, il 1951, fu segnata la storia: Nunzio Filogamo, dal casinò della città, presentava tre artisti che si alternarono nel cantare 20 canzoni. Erano Nilla Pizzi, il Duo Fasano e Achille Togliani. Vinse la Pizzi con ‘Grazie dei fiori‘.