Il dramma di Gaza
Perché un attacco a Rafah sarebbe un crimine di guerra, l’Onu mette in guardia Israele
L’avviso a Israele su una eventuale offensiva militare nella città nel sud della Striscia, dove vivono ammassati 1,78 mln di palestinesi. Il Qatar: “Da Hamas risposta positiva sull’accordo sul rilascio degli ostaggi”. Il Nyt: “Morti 32 dei rapiti ancora prigionieri”
Esteri - di Umberto De Giovannangeli
Una Striscia raggrinzita. Dove in un fazzoletto di territorio, quello ancora non devastato totalmente dai bombardamenti israeliano, vivono, se di vita si può parlare, 1,78 milioni di palestinesi. E’ Rafah. L’ordine di evacuazione di Israele a Gaza copre due terzi del territorio, ovvero 246 chilometri quadrati (95 miglia quadrate). Lo riferisce l’Ufficio delle Nazioni Unite per il coordinamento degli affari umanitari nel suo ultimo rapporto quotidiano sulla situazione umanitaria a Gaza.
Secondo gli osservatori umanitari delle Nazioni Unite, prima dell’inizio del 7 ottobre, l’area ospitava 1,78 milioni di palestinesi, ovvero il 77% della popolazione di Gaza. Nel corso della massiccia offensiva israeliana, gli ordini di evacuazione si sono estesi a parti del sud, tra cui Khan Younis e le aree circostanti, una zona precedentemente dichiarata sicura e attuale fulcro dell’offensiva di terra israeliana.
Decine di migliaia di persone sono fuggite e continuano a fuggire dall’area, ha affermato ancora l’agenzia dell’Onu. Più della metà della popolazione di Gaza, pari a 2,3 milioni di persone, si trova adesso nella città di Rafah, al confine con l’Egitto e nelle aree circostanti. Qualsiasi attacco “indiscriminato” contro aree densamente popolate o il blocco degli aiuti di cui le persone hanno bisogno per “sopravvivere” può costituire un “crimine di guerra”. Lo ha dichiarato il responsabile per gli Affari umanitari delle Nazioni Unite, Martin Griffiths.
Quanto a Rafah, la popolazione di questa città si è quintuplicata, “con famiglie stipate nei rifugi e che dormono all’aperto”, ha denunciato Griffiths, mettendo in guardia da un possibile “disastro sanitario”. Griffiths ha anche avvertito che la guerra a Gaza porterà a un peggioramento della situazione in altre zone.
“Il conflitto è un incendio che minaccia di consumare la Cisgiordania, il Libano e l’intera regione”, ha affermato, sottolineando che “questa guerra deve finire”. Intanto, il bilancio delle vittime a Gaza, dall’inizio della guerra, il 7 ottobre, è salito a 27.585 morti e 66.978 feriti. La grande maggioranza sono donne, bambini, adolescenti.
Onu, “offensiva israeliana a Rafah sarebbe un crimine di guerra”.
L’Onu mette in guardi Israele sull’eventualità di un’offensiva militare a Rafah: “Secondo il diritto internazionale umanitario, il bombardamento indiscriminato di aree densamente popolate può costituire un crimine di guerra”, ha detto Jens Laerke, portavoce dell’Ocha, l’Ufficio delle Nazioni Unite per gli affari umanitari, secondo quanto riporta El País.
Oxfam: a Gaza manca qualsiasi cosa per sopravvivere
“A Gaza manca praticamente tutto per sopravvivere“. Nei rifugi e nelle tende di Rafah, nel sud della Striscia, la popolazione sta affrontando il freddo, la pioggia e le malattie in condizioni estremamente difficili, in accampamenti di fortuna che non riescono a reggere il vento e l’acqua.
“I rifugi non sono attrezzati per affrontare l’inverno” racconta allo staff di Oxfam Ghada Al Haddad, che sta lavorando sul campo. A pagarne le conseguenze sono soprattutto i bambini e le persone più fragili che denutriti e senza vestiti invernali si ammalano. Per questo Oxfam ha rilanciato il suo appello al cessate il fuoco immediato e permanente.
Nyt: «Cosa rivelano i video dei soldati israeliani sui social? Festeggiamenti per la distruzione di Gaza e derisione dei suoi abitanti»
In un articolo, il New York Times analizza centinaia di video postati sui social dai soldati israeliani impiegati a Gaza nella guerra contro Hamas. Secondo il quotidiano americano: «Alcuni mostrano parti insignificanti della vita di un soldato: mangiano, escono o inviano messaggi ai propri cari a casa. Altri catturano soldati che vandalizzano negozi locali e aule scolastiche della Striscia, fanno commenti dispregiativi sui palestinesi, demoliscono quelle che sembrano aree civili e chiedono la costruzione di insediamenti israeliani a Gaza, un’idea provocatoria promossa da alcuni politici israeliani di estrema destra».
New York Times, “32 ostaggi ancora in mano ad Hamas sono morti”
Almeno 32 ostaggi israeliani – un quinto dei 136 rapiti ancora nelle mani di Hamas – sono morti. Lo riferisce il New York Times che ha visionato una valutazione interna dell’esercito israeliano. Le famiglie dei 32 ostaggi, la cui morte è stata confermata, sono state informate, hanno detto quattro ufficiali militari al Nyt, aggiungendo che si stanno verificando notizie di intelligence secondo cui almeno altri 20 ostaggi sono stati uccisi. La cifra di 32 ostaggi morti è più alta di quanto finora affermato pubblicamente delle autorità israeliane. L’Idf ha dichiarato al New York Times che la maggior parte è stata uccisa il 7 ottobre.
L’Anp: “Israele riceve Blinken mentre commette massacri”
Israele riceverà il segretario di Stato americano, Antony Blinken, mentre “intensifica i suoi crimini e il genocidio contro il nostro popolo, prendendo di mira i civili, impedendo l’accesso ai servizi primari e continuando a distruggere la Striscia di Gaza”. Così il ministero degli Esteri dell’Autorità nazionale palestinese (Anp), commentando l’imminente arrivo di Blinken nello Stato ebraico nel quadro del suo quinto tour in Medioriente dall’inizio della guerra. Lo riporta al -Jazeera.
Netanyahu: “Grazie al presidente argentino Milei per l’annuncio dello spostamento dell’ambasciata a Gerusalemme”
Il presidente argentino Javier Milei, in visita in Israele, ha annunciato il trasferimento dell’ambasciata argentina a Gerusalemme. “Grazie signor presidente dell’Argentina, Javier Milei per l’annuncio del trasferimento dell’ambasciata argentina in Israele a Gerusalemme, la capitale”, ha scritto il premier israeliano, Benjamin Netanyahu, sul social X. Dopo Trump e Orban, Milei entra nel pantheon personale di “Bibi”.
Qatar: “Da Hamas una risposta generalmente positiva sull’accordo”
Il primo ministro del Qatar ha dichiarato di aver ricevuto una risposta “positiva” da Hamas su una bozza di accordo che prevede il rilascio degli ostaggi detenuti nella Striscia di Gaza in cambio di una pausa nei combattimenti.
“Abbiamo ricevuto una risposta da Hamas riguardo al quadro generale dell’accordo sugli ostaggi. Questa risposta contiene alcune osservazioni, ma nel complesso è positiva”, ha dichiarato ieri Mohammed ben Abdelrahmane Al-Thani in una conferenza stampa a Doha insieme al Segretario di Stato americano Blinken.