Il grande assente
Perché Peppe Vessicchio non c’è a Sanremo 2024
Curiosità - di Redazione Web
Per anni gli italiani lo hanno visto sul podio a dirigere l’orchestra del Festival di Sanremo come titolare o scelto da qualche artista per la propria esibizione. Ma nella 74esima edizione 2024 del Maestro Peppe Vessicchio non c’è traccia. Cosa è successo al maestro più amato dagli italiani? Impossibile non notare l’assenza del maestro d’orchestra più amato dagli italiani.
Peppe Vessicchio non c’è a Sanremo 2024: il motivo
A confermare la sua assenza da Sanremo 2024 è stato lo stesso maestro in un’intervista all’Agi: “Quest’anno non ho lavorato per nessuno degli artisti che è stato invitato all’Ariston quindi è automatico che io non sia coinvolto nel festival”. Questo può essere uno shock per i suoi fan? “Non credo. È un gioco affettuoso che si è creato in rete e che poi tutti gli altri media hanno riverberato. Ci saranno altre carte in tavola, cose nuove, salterà fuori altro e… la vita va avanti”, ha detto.
“Incominciamo col dire che il Festival è troppo lungo”, ha detto all’Adnkronos Vessicchio. “Nonostante il superbo impegno di Amadeus, ho avuto alcuni cedimenti durante la serata”, ha confessato il 67enne: “per fortuna Fiorello ogni tanto faceva qualche punturina…”.
I promossi e i bocciati di Peppe Vessicchio a Sanremo
Poi passa in rassegna le esibizioni che lo hanno colpito di più: “Angelina Mango è veramente sorprendente, per scioltezza e capacità di canto. Mi ha colpito la sua determinazione. Loredana Bertè è eccezionale, il brano ha una sua forza ma sul palco non ha fatto una performance di livello. Mi ha sorpreso BigMama, che ha una capacità di imporsi a dispetto delle fragilità che l’attanagliano. Ha ragione: bisogna andare oltre la rabbia. Secondo me lei è riuscita a farlo, perché questa cosa mi è arrivata. Tra i tanti debuttanti al festival di questa edizione, Alfa l’ho trovato originale e determinato. Mr Rain invece è una bella conferma, perché ha la capacità di coniugare più mondi”.
La classifica di Sanremo secondo Peppe Vessicchio
Sulla trasformazione dei brani con l’orchestra di Sanremo, Vessicchio sottolinea: “Se è vero che molti di questi giovani arrivano sul palco dell’Ariston attraverso un consenso web, hanno poi tutti in qualche modo preso le misure con quello che è il festival e quello che rappresenta. E quindi hanno anche melodizzato i loro i brani. Geolier per l’ho trovato forte”. Sulla Top5 uscita dalla votazione della sala stampa, aggiunge: “Mi ha fatto che abbia premiato Diodato che ha il merito di non aver mutato la la sua rotta poetica. Piaccia o non piaccia, non ha voluto cavalcare l’onda del momento, come tantissimi fanno”. Poi continua a passare in rassegna i 30 artisti in gara: “The Kolors ci confermano di sapersi muovere e di saper far muovere le gambe, far ballare con una musica fatta bene e cantata benissimo. Anche se un po’ meno lucente del successo che gli ha preceduti ultimamente (‘Italodisco’, ndr.). Il Volo sanno cantare, sono indiscutibilmente bravi e lo si vede proprio subito. Lo si è visto pure quando sono andati da Fiorello. Hanno padronanza del mezzo vocale. Fiorella è sempre Fiorella, secondo me s’è voluta divertire e offrirci qualcosa di ballabile senza rinunciare ad un pensiero profondo. La Sad? C’è coerenza tra quello che si vede, quello che si ascolta e quello che dicono di pensare”. Discorso diverso sui Negramaro: “Secondo me hanno una statura veramente colossale sul palco e quindi la domanda che mi faccio è: che sono venuti a fare in gara? Forse perché erano trenta anni e non c’era la possibilità di andare ospiti. Hanno un livello superiore agli altri. Mi sono sembrati degli ospiti”. Della favoritissima dai pronostici Annalisa, Vessicchio dice: “Mi aspettavo di più da lei ma è anche vero che viene due successi enormi”. Stesso discorso su Mahmood: “Mi aspettavo molto molto di più da Mahmood che quando canta nel registro grave sembra come uno che cammina sulle uova. È vero che quel palcoscenico fa tremare le gambe a tutti però le altre volte l’ho visto molto più a suo agio. La tessitura del brano secondo me non era ideale per lui”. E sugli altri? “Cosa Dire? Forse si poteva ridurre il numero di partecipanti. Ci sono diverse cose senza infamia e senza lode”, è il finale lapidario.