Purghe a Kiev
Zelensky licenzia Zaluzhny, salta il capo dell’esercito ucraino: al suo posto il generale Syrsky
Esteri - di Carmine Di Niro
Non usa il termine licenziamento, ma nei fatti è una cacciata in piena regola. Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky si è liberato del sempre più ingombrante generale Valery Zaluzhny, capo di Stato maggiore delle forze armate di Kiev.
Dopo settimane di voci e rumours che si rincorrevano, e i tanti tentativi della presidenza di smentirli, alla fine Zelensky a comunicato via X il cambio al vertice delle forze armate ucraine.
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Il “licenziamento” di Zaluzhny
“Ho incontrato il generale Zaluzhny e l’ho ringraziato per i due anni in cui ha difeso l’Ucraina”, scrive il presidente pubblicando anche una immagine sorridente con il generale.
Zelensky sostiene di aver discusso con Zaluzhny “del rinnovamento che serve alle Forze armate ucraine, abbiamo anche discusso su chi potrebbe far parte della leadership rinnovata delle Forze Armate ucraine“. “Il momento per un tale rinnovamento è adesso”, scrive Zelensky, che dice di aver proposto al generale di restare nella squadra della difesa. E aggiunge nel chiudere il post: “Vinceremo sicuramente!”.
I met with General Valerii Zaluzhnyi.
I thanked him for the two years of defending Ukraine.
We discussed the renewal that the Armed Forces of Ukraine require.
We also discussed who could be part of the renewed leadership of the Armed Forces of Ukraine.
The time for such a renewal… pic.twitter.com/tMnUEZ3BCX— Volodymyr Zelenskyy / Володимир Зеленський (@ZelenskyyUa) February 8, 2024
Chi è il nuovo capo delle Forze armate ucraine
Secondo la stampa ucraina il presidente ucraino Zelensky ha nominato il generale Oleksandr Syrsky comandante in capo delle forze armate ucraine, in sostituzione di Zaluzhny. Comandante delle forze terrestri ucraine dal 2019, Syrskyi ha avuto un ruolo fondamentale nella difesa di Kiev e nella riconquista di Kharkiv.
L’ormai ex capo di Stato maggiore ha affidato a Facebook un messaggio di “congedo” dal ruolo. “Nei primi giorni più duri della Grande Guerra, ci siamo schierati contro un nemico vile e forte. La nostra battaglia continua e cambia ogni giorno. I compiti del 2022 sono diversi da quelli del 2024. Pertanto, tutti dovrebbero cambiare e adeguarsi anche alle nuove realtà. Per vincere insieme“, le parole utilizzate da Zaluzhny. È stata “una conversazione importante e seria. È stata presa la decisione sulla necessità di cambiare approcci e strategia“, aggiunge nel suo post.
Lo scontro tra Zelensky e Zaluzhny
Il licenziamento odierno di Zaluzhny arriva dopo mesi di rapporti difficili. A far deflagrare le tensioni l’intervista rilasciata lo scorso autunno da Zaluzhny all’Economist, in cui ammetteva il fallimento della controffensiva militare che avrebbe dovuto avere luogo durante l’estate.
Un duro colpo per l’immagine di Zelensky. Non solo: da tempo i media e i commentatori ucraini risaltano la grande popolarità del capo di Stato maggiore, che fa da contraltare al gradimento in discesa del presidente. Lo stesso Zaluzhny era stato costretto a chiarire di non essere interessato ad un ingresso in politica, visti i chiari motivi di allarme che arrivano dal palazzo presidenziale.
Il punto di non ritorno sarebbe avvenuto lunedì 29 gennaio quando, secondo i retroscena di diversi autorevoli quotidiani occidentali e ucraini, vi sarebbe stato un faccia a faccia tesissimo tra Zelensky e Zaluzhny.
Un incontro teso in cui, e qui le ricostruzioni differiscono sensibilmente, Zelensky avrebbe annunciato a Zaluzhny la sua intenzione di rimuoverlo dal ruolo di comandante in capo delle forze armate ucraine, in cambio di un posto da ambasciatore in un importante Paese europeo, come rivelato dal deputato ucraino Oleksiy Goncharenko.
Tutti i diretti interessati si erano poi affrettati a smentire le ricostruzioni, dal ministero della Difesa al capo ufficio stampa di Zelensky, Serhii Nykyforov.