X

Chi è Syrsky, il “macellaio” scelto da Zelensky come capo dell’esercito dopo il licenziamento di Zaluzhny

Syrsky e Zelensky

Syrsky e Zelensky

Un compito non facile: resistere all’invasione delle truppe russe, lanciare una controffensiva per liberare i territori occupati e “resistere” anche alle interferenze del presidente Volodymyr Zelensky.

È la missione del generale Oleksandr Syrsky, il militare 58enne che giovedì ha preso il posto come comandante in capo dell’esercito ucraino di Valery Zaluzhny, “licenziato” da Zelensky dopo mesi di tensioni e voci che si rincorrevano su un rapporto ai minimi termini.

Chi è Syrsky

Fino a giovedì Oleksandr Syrsky era comandante delle forze di terra dell’esercito ucraino. Il 58enne ha ottenuto negli ultimi due anni, da quando il 24 febbraio del 2022 le truppe russe hanno invaso l’Ucraina, diversi risultati importanti a livello militare.

Syrsky è nato nel luglio del 1965 nella regione russa di Vladimir, dagli anni Ottanta vive in Ucraina assieme alla moglie e ai due figli. Così come altri membri di alto livello dell’esercito ucraino, ha compiuto i suoi studi militari a Mosca, presso la Scuola superiore di comando militare.

Prima di essere nominato capo delle forze di terra dell’esercito ucraino, nel 2019, aveva guidato le forze ucraine in alcuni dei combattimenti nel Donbass, dove dal 2014 è in corso una guerra civile tra popolazione filo-russa ed esercito ucraino. Fu in quel periodo che venne soprannominato per le sue capacità militari “Leopardo delle nevi”.

Le vittorie sul campo

Fu infatti Syrsky a guidare la strenua difesa di Kiev, la capitale ucraina, quando nelle primissime settimane di guerra sembra che l’esercito russo potesse effettivamente conquistare la città più importante del Paese e rovesciare il governo di Zelensky.

Sempre Syrsky ha guidato la controffensiva dell’autunno del 2022 nella zona di Kharkiv, nell’est ucraino, riuscendo dopo mesi di cruenti battaglie nella riconquista di alcune città, tra cui Izyum.

Syrsky impopolare e criticato

Successi che non hanno evitato forti critiche nei confronti di Syrsky. Poco amato dai soldati al fronte, al contrario del suo predecessore Zaluzhny, silurato da Zelensky anche per i timori di un possibile impegno politico prossimo, Syrsky è stato attaccato duramente in patria per la gestione della battaglia per la difesa di Bakhmut.

Ossessione di Zelensky, Syrsky nonostante i pareri di diversi analisti militari si ostinò nella difesa della città, neanche particolarmente importante dal punto di vista strategico, provocando gravi perdite tra i soldati ucraini. In quell’occasione Syrsky si sarebbe conquistato il soprannome di “macellaio“, che manda a morte i suoi uomini senza troppi scrupoli.