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Emanuela Orlandi, spunta la foto della collanina che aveva al collo il giorno della scomparsa: la pista londinese

La fotografia della collanina di Emanuela consegnata a Pietro Orlandi

La fotografia della collanina di Emanuela consegnata a Pietro Orlandi

Una foto in bianco e nero è stata consegnata a Pietro, il fratello di Emanuela Orlandi: c’è la mano maschile che mostra la collanina intrecciata che indossava Emanuela il giorno della scomparsa. Pietro ha raccontato di averla ricevuta da un uomo che ha dichiarato di aver vissuto per anni a Londra nell’appartamento accanto a quello dove viveva segregata Emanuela. Un uomo che all’epoca sarebbe stato poco più di un ragazzino, presuntamente vicino agli ambienti dei Nar alla fine degli anni ’70, inizio ’80. Lo scatto riporta direttamente a quel 22 giugno del 1983, quando in una manciata di ore Emanuela Orlandi svanì nel nulla. E da oltre 40 anni non è più stata trovata. Ma la sua famiglia non ha mai smesso di cercarla.

La fotografia della collana di Emanuela Orlandi

Pietro Orlandi durante una puntata di Verissimo aveva raccontato dell’incontro con questo misterioso personaggio che sarebbe appunto stato vicino ai Nar e che in quegli anni avrebbe iniziato ad avere contatti anche con la Banda della Magliana e con il Cardinale Ugo Poletti. Durante l’ospitata televisiva Pietro Orlandi ha mostrato una lettera ricevuta da questa persona. La missiva sarebbe stata scritta dal cardinale Ugo Poletti e inviata il 1° febbraio del 1993 all’ex Segretario di Stato Gb e conterrebbe una nuova verità, che, per Pietro Orlandi è “una pista veritiera”. Il fratello della ragazza scomparsa ha poi consegnato a Il Fatto Quotidiano la foto della collanina giallorossa intrecciata, uguale a quella che portava al collo il giorno della scomparsa.

“Per Emanuela qualcosa di più grande”

L’uomo che ha consegnato a Pietro la foto, gli ha detto che ea stato coinvolto nel rapimento della ragazza per portarla altrove. Per Emanuela “c’era in preparazione qualcosa di più grande”, avrebbe detto a Pietro, secondo quanto riportato dal Fatto Quotidiano, aggiungendo: “Mi hanno chiamato come al solito per andare all’appuntamento per prendere una ragazzina come gli altri mesi e consegnarla a delle persone, questa volta era il 22 giugno, c’era anche stavolta una ragazzina ma a differenza delle altre volte in seguito è stata portata da un’altra parte. Noi (io e un altro) siamo stati mandati a fare una telefonata alla sala stampa vaticana, cercavamo Casaroli, non c’era e secondo indicazioni abbiamo riferito che avevamo Emanuela Orlandi. Poi sono stato richiamato a luglio per andare a Londra, quello che è avvenuto nel frattempo non lo so, posso immaginare alcune cose ma io ti racconto solo quelle cose che conosco perché c’ero”.

La misteriosa lettera: “Emanuela Orlandi incinta e a Londra”

In tv Pietro ha letto la lettera attribuita dalla persona che l’ha data a Pietro, al cardinale Poletti in cui il porporato accennerebbe “alla soluzione immediata del problema totalmente inaspettato e indesiderato”. E aggiunge che “è di vitale importanza che la signorina Orlandi rimanga viva e in salute”. Come riportato dall’Ansa, si fa riferimento poi al fatto che “anche un feto all’interno del grembo materno possieda un’anima”. Per Pietro questa lettera “fa sembrare” che Emanuela era incinta e che poi è stata ricoverata per interrompere la gravidanza, “questo è quello che mi farebbe capire quella persona”. E che per fare questo “il Vaticano aveva chiesto l’aiuto dello Stato inglese”. Ma questo nuovo interlocutore di Pietro Orlandi “è scomparso, ha cancellato tutti gli account, spero che la procura di Roma o la commissione parlamentare lo cerchino”.