Dieci agenti indagati
Torture nel carcere di Reggio Emilia, un video riprende la mattanza: detenuto incappucciato e pestato
Cronaca - di Redazione
Un filmato di dieci minuti in cui si vedono agenti della polizia penitenziaria in forza al carcere di Reggio Emilia pestare senza pietà un detenuto 40enne, tunisino, lo scorso 3 aprile 2023.
È il video, visionato dall’Ansa, finito agli atti dell’inchiesta chiusa dalla Procura reggiana a carico di 10 agenti, otto accusati di tortura. Giovedì 8 gennaio la pm Maria Rita Pantani ha chiesto il rinvio a giudizio dei 10 agenti, l’udienza preliminare è stata fissata per il 14 marzo davanti alla Gup Silvia Guareschi.
Il filmato della tortura in carcere
Il video del pestaggio, ottenuto dalle telecamere interne al carcere di via Settembrini, riprende due fasi: una di circa sette nel corridoio, poi sulla porta alla cella. Il detenuto è incappucciato con una federa, messo pancia a terra con uno sgambetto e poi preso a pugni sul volto e sul costato, calpestato con gli scarponi, trattenuto alcuni minuti per braccia e gambe dagli agenti.
Quindi, riferisce l’Ansa dopo aver visionato il filmato, viene denudato e sollevato di peso, sempre col cappuccio in testa, fino ad essere trascinato in cella.
Qui viene nuovamente percosso, quindi lasciato lì per oltre un’ora, nonostante le richieste di aiuto. A quel punto, viene ricostruito nell’indagine, il detenuto avrebbe rotto il lavandino della cella per cercare di attirare l’attenzione, cominciando a ferirsi coi cocci: le immagini mostrano il corridoio davanti alla cella che si allaga di sangue.
Il video che documenta il pestaggio di un detenuto tunisino di 40 anni in un istituto penitenziario a Reggio Emilia. Il filmato, visionato da #ANSA dura circa 10 minuti. Indagati dieci agenti, otto sono accusati di tortura pic.twitter.com/zuBJLFJEZP
— Agenzia ANSA (@Agenzia_Ansa) February 9, 2024
Soltanto così, dopo circa un’ora, intervengono un medico e un altro detenuto che lo soccorrono.
Il Gip Luca Ramponi, che a luglio dello scorso anno aveva emesso un’ordinanza di interdizione dal servizio per dieci indagati, parlava nei suoi atti di qualcosa di “brutale, feroce e assolutamente sproporzionato rispetto al comportamento del detenuto”.
Il colloquio col direttore
Da chiarire “perché” il 40enne sia stato picchiato in modo così brutale. La vittima infatti era appena uscito dalla stanza del direttore, dopo aver avuto una sanzione di isolamento per condotte che avevano violato il regolamento: l’azione degli agenti potrebbe essere in qualche modo legata proprio al colloqui avuto con la direttrice del penitenziario.
Nel suo esposto-denuncia è la stessa vittima, difesa dall’avvocato Luca Sebastiani, a raccontare che in quella conversazione si era lamentato per il vitto e per i vestiti, insultando la direttrice.