Scoppia la polemica
Perché la Rai ha censurato Ghali, proibito di parlare di immigrazione e Palestina
Il comunicato di Roberto Sergio, si è saputo, voleva essere una risposta alla breve denuncia del massacro, che l’esercito israeliano sta compiendo a Gaza, pronunciata durante il festival di Sanremo dal cantante Ghali.
Politica - di Redazione Web
Si chiamava così: “Minculpop”. Era la sigla del “Ministero della cultura popolare” che, durante gli anni del fascismo, aveva tra i suoi compiti quello di controllare la macchina dell’informazione. Radio e giornali. La Tv ancora non c’era. Il Minculpop dava ai direttori le indicazioni generali, ma anche i consigli quotidiani. Operava la censura e distribuiva le veline.
Le veline dovevano essere pubblicate. Alle volte romanzate alle volte testualmente. È successo così anche alla Rai, l’altro giorno. Mara Venier ha dovuto leggere la velina. Cioè un comunicato dell’Ad della Rai Roberto Sergio il quale esprimeva piena solidarietà ad Israele per l’attacco terroristico di Hamas del 7 ottobre (giustissimo) ma non sprecava neppure una parola per le quasi 30 mila vittime palestinesi (fra le quali più di 10mila bambini).
Il comunicato di Roberto Sergio, si è saputo, voleva essere una risposta alla breve denuncia del massacro, che l’esercito israeliano sta compiendo a Gaza, pronunciata durante il festival di Sanremo dal cantante Ghali.
Probabilmente la richiesta di un intervento in Rai era stata avanzata dall’ambasciatore israeliano a Roma, indignato per il fatto che un cantante denunciasse la ferocia dei massacri a Gaza. Non era mai successo, nemmeno ai tempi della guerra del Vietnam.
Gianni Morandi cantava “C’era un ragazzo”, contro Johnson e Nixon, e l’ambasciata americana non si impicciava. Poi Mara Venier è intervenuta anche per zittire un altro. Mara Venier ha detto che quel discorso era fuori tema. Appunto: Minculpop. Solo che a noi ci avevano detto di non parlare più di fascismo, perché il fascismo non c’è più. Mah…