"Non sono meloniana"

Caso Ghali in Rai, Mara Venier: “Mai censurato nessuno, piango per Gaza e per le donne ebree in ostaggio”

La conduttrice di "Domenica In" risponde alle critiche dopo la polemica esplosa per le dichiarazioni dei cantanti e il comunicato dell'ad Rai Sergio: "Se sono da trent’anni in tv, è perché non ho mai sposato una parte politica"

News - di Redazione Web - 14 Febbraio 2024

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Amadeus and Mara Venier at 74th edition of the SANREMO Italian Song Festival at the Ariston Theatre in Sanremo, northern Italy – Saturday, FEBRUARY 10, 2024. Entertainment. (Photo by Marco Alpozzi/Lapresse)
Amadeus and Mara Venier at 74th edition of the SANREMO Italian Song Festival at the Ariston Theatre in Sanremo, northern Italy – Saturday, FEBRUARY 10, 2024. Entertainment. (Photo by Marco Alpozzi/Lapresse)

Mara Venier ha rilasciato un’intervista in esclusiva a Il Corriere della Sera: la conduttrice e presentatrice Rai è tornata sulla polemica che l’ha coinvolta, esplosa nella puntata speciale di Domenica In dal teatro Ariston dedicata al Festival di Sanremo. “Soffro molto, perché mai in vita mia ho censurato qualcuno, né sono mai stata accusata di censura”, ha detto nell’intervista ad Aldo Cazzullo. La polemica è esplosa domenica pomeriggio, mentre sul palco si alternavano tutti i cantanti che hanno gareggiato alla 74esima edizione del Festival: una polemica che mischiava la guerra in Medio Oriente, la posizione della Rai, il Festival di Sanremo. Venier respinge le accuse di essere meloniana, una definizione che la farebbe sorridere: “Se sono da trent’anni in tv, è perché non ho mai sposato una parte politica”.

Cos’è il caso Ghali

La sera prima di Domenica In, durante l’ultima serata del Festival, il cantante Ghali aveva detto: “Stop al genocidio”, un evidente riferimento alla guerra in Medio Oriente tra Israele e Hamas. E il cantante Dargen D’Amico aveva lanciato ripetuti appelli al cessate il fuoco, alla tregua, alla pace durante le sue esibizioni al Festival. Il comportamento era stato criticato dall’ambasciatore israeliano Alon Bar: “Ritengo vergognoso che il palco del Festival di Sanremo venga sfruttato per diffondere odio e provocazioni in modo superficiale e irresponsabile”.

Nel corso della puntata di “Domenica In”, alla conduttrice Venier era stato fatto leggere un comunicato dell’ad Roberto Sergio. “Ogni giorno i nostri telegiornali e i nostri programmi raccontano e continueranno a farlo, la tragedia degli ostaggi nelle mani di Hamas oltre a ricordare la strage dei bambini, donne e uomini del 7 ottobre. La mia solidarietà al popolo di Israele e alla Comunità Ebraica è sentita e convinta”. E Venier aveva poi commentato queste parole dicendo: “Sono le parole che ovviamente condividiamo tutti”. Era stata criticata per non aver fatto parlare ulteriormente D’Amico e per alcuni fuori onda che erano emersi.

Il caso è diventato politico. Repubblica ha definito Venier “vestale meloniana”, la conduttrice è stata accusata di censura, sono stati organizzati dei presidi di protesta presso le sedi Rai in diverse città italiane. A Napoli, durante una di queste proteste, alcuni manifestanti sono stati feriti, colpiti a manganellate dagli agenti di polizia.

Le ragioni di Mara Venier

“Eravamo in ritardo, molti artisti dovevano ancora cantare, e quattro di loro non sono riusciti a farlo, infatti torneranno da me domenica. Si figuri se ho paura ad affrontare il tema dei migranti. L’ho fatto molte volte. Ora ho invitato Dargen D’Amico in trasmissione domenica prossima, spero che venga”, ha detto nell’intervista Mara Venier che sul comunicato si è giustificata: “Senta, io sono una conduttrice Rai. Se l’amministratore delegato della Rai mi chiede di leggere un comunicato, io lo faccio. Quanto al contenuto, forse qualcuno non è d’accordo con la condanna del massacro del 7 ottobre? Certo, è doveroso ricordare anche le vittime innocenti di Gaza”.

Sui fuori onda, in cui chiedeva alla tribuna di giornalisti di non metterla in imbarazzo, ha commentato si stesse riferendo ai tempi televisivi. “Io piango per le mamme di Gaza che hanno perso i loro figli bambini, come piango per le donne ebree stuprate e prese in ostaggio. Piango per tutte le vittime civili. E se c’è qualcuno che al tema delle violenze sulle donne è sempre stata sensibile e ha sempre dato spazio, sono io. Vorrei che gli ostaggi fossero liberati. E vorrei che si fermassero i bombardamenti sui civili e si trovasse una soluzione politica. Mi riconosco nelle parole di Papa Francesco, nei suoi appelli alla pace”.

14 Febbraio 2024

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