Il luogo della detenzione

Dov’è la prigione dove è morto Navalny

L'oppositore e dissidente del presidente russo Vladimir Putin ha perso la vita mentre era recluso in una colonia penale nel Circolo Polare Artico

Esteri - di Andrea Aversa - 16 Febbraio 2024

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Dov’è la prigione dove è morto Navalny

È morto durante una passeggiata, in seguito a un malore improvviso. L’intervento degli agenti e dei sanitari è stato inutile. Ecco la versione diffusa dalle autorità russe e resa pubblica dalla stampa locale, sul decesso di Alexei Navalny, il dissidente e oppositore numero 1 di Vladimir Putin. Navalny era detenuto nella colonia penale numero 3 (Ik-3) che si trova nella piccola cittadina di Kharp nel distretto di Yamalo-Nenetsia. Siamo all’estremo Nord-Est della Russia, oltre il confine con il Circolo Polare Artico. Nello specifico Navalny era recluso in una struttura rieducatrice. Stava scontando una pena conseguente a una condanna a 19 anni di detenzione per ‘estremismo’. Le condizioni carcerarie sono molto dure, considerato il regime detentivo al quale Navalny era stato sottoposto.

Chi è e come è morto Alexei Navalny

Infatti, il dissidente odiato dal Cremlino è stato spesso in isolamento. Secondo quanto riferito dalla sua portavoce Kira Jarmysh, Navalny è stato trasferito in diverse celle – molte delle quali definite di ‘punizione’ – per ben 27 volte. L’oppositore di Putin ha scontato in totale 308 giorni in regime detentivo ‘speciale’. La sua detenzione è stata ininterrotta a partire dal 2021. Erano 14 i procedimenti giudiziari nei quali è stato coinvolto come imputato. Prima di essere stato trasferito a Kharp, Navalny era recluso nella colonia penale n. 6, nella città di Melekhovo, regione di Vladimir (una coincidenza grottesca, considerato che quest’ultimo è il nome dello Zar).

Navalny: cosa ha fatto l’oppositore di Putin

L’IK-3 è nota anche come Lupo Polare. Navalny ci era arrivato dopo un lungo trasferimento durato 20 giorni. Le condizioni di detenzione sono disumane e degradanti. Isolamento totale dal mondo, freddo glaciale, insetti, dimensioni minime delle celle, poche ore d’aria, impossibilità di godere della luce del giorno durante l’inverno, cortili dove trascorrere l’ora d’aria poco più grandi delle celle. La struttura è un ex gulag di epoca staliniana ed è difficile da raggiungere. Questo comporta non pochi disagi per avvocati e parenti di raggiungere i detenuti. L’IK-3 non è neanche integrato nel sistema di posta elettronica del Servizio carcerario federale.

Qual è la prigione dove era detenuto Navalny

Situata vicino gli Urali, l’IK-3 è recintato con cancelli e filo spinato. Un modo non per disincentivare le evasioni ma per proteggere i detenuti da possibili attacchi di animali selvatici. Del resto fuggire da questa prigione, più che impossibile, è inutile. Il primo insediamento urbano dista migliaia di chilometri ed è abitato da una popolazione indigena. In quella regione la temperatura raggiunge anche i -28 gradi. Non è un caso che in questa struttura penitenziaria vengano confinati i detenuti accusati e / o condannati per reati gravi. Insomma, Navalny era recluso insieme a detenuti considerati molto pericolosi.

16 Febbraio 2024

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