Il racconto di Morello
Sparo di Capodanno, il caposcorta di Delmastro contro Pozzolo: “Pistola sempre stata nelle sue mani”
Cronaca - di Carmine Di Niro
La North American Arms LR22, il mini revolver del deputato di Fratelli d’Italia Emanuele Pozzolo da cui è partito la notte di Capodanno il colpo che ha ferito il genero del caposcorta del sottosegretario alla Giustizia Andrea Delmastro durante una festa nella sede della Pro Loco di Rosazza (Biella), “è sempre stato in mano a Pozzolo”.
Le accuse del caposcorta Morello
A dirlo agli inquirenti della Procura di Biella che indagano sulla vicenda è stato l’ispettore della polizia Pablito Morello, ex caposcorta di Delmastro. Nelle sue parole, contenute negli atti dell’indagine e citate oggi in un articolo de La Stampa di Torino, c’è la ricostruzione della scena dopo lo sparo. Il caposcorta era “l’unico a fianco a lui (Pozzolo) dal lato sinistro, in piedi al di sopra del tavolo“. Poi c’è lo sparo che ha colpito Luca Campana, il 31enne elettricista genero di Morello, ferito alla coscia: “Pozzolo, spaventato e sorpreso, ha come lasciato cadere la pistola sul tavolo“.
- Pozzolo sullo sparo di Capodanno resta in silenzio: perché il deputato si è avvalso della facoltà di non rispondere
- Pozzolo positivo allo stub, tracce di polvere da sparo sulle mani e sugli abiti
- Caso Pozzolo, dallo stub più tracce sugli abiti che sulle mani: per la difesa dell’ex FdI era vicino a chi ha sparato
Nella stanza della Pro Loco di Rosazza, piccolo Comune guidato dalla sorella di Delmastro, che non era presente al momento dello sparo, c’erano almeno una ventina di persone, secondo la testimonianza di Morello.
Ai carabinieri quest’ultimo avrebbe raccontato di essersi “assicurato di allontanare Pozzolo dall’arma rimasta sul tavolo, per poi collaborare a soccorrere il ferito che stava inveendo contro il deputato”. Campana avrebbe infatti urlato al deputato di FdI: “Mi hai sparato, almeno chiedimi scusa”.
Morello ha poi spiegato che suo figlio Maverick, guardia giurata e presente a sua volta alla festa di Capodanno, avrebbe poi preso in mano la North American per consegnargliela “dicendomi di ritirarla per sicurezza. L’ho presa e non sapendo dove custodirla l’ho appoggiata su di una mensola a muro, in alto”.
È proprio del figlio Maverick la terza traccia di Dna rilevata dalle analisi dei Ris di Parma sulla pistola di Pozzolo: le altre due appartengono allo stesso deputato meloniano e al caposcorta di Delmastro, Pablito Morello.
Testimoni e stub contro Pozzolo
Pozzolo è indagato per lesioni colpose, accensioni ed esplosioni pericolose aggravate e omessa custodia di armi. Contro il parlamentare eletto con Fratelli d’Italia vi sarebbero anche altre testimonianze di persone presenti alla festa tenuta nei locali della Pro Loco di Rosazza, ma anche i risultati dello stub, l’esame che rileva la presenza di polvere da sparo sulla pelle e sugli abiti.
Nelle 60 pagine di relazione firmata dai Ris di Parma e inviata in Procura a Biella emergono 15 particelle di piombo, bario e antimonio rimaste sulle mani, oltre a 43 sui vestiti di Pozzolo. Nella relazione si legge che le particelle peculiari dello sparo “risultano compatibili con l’esplosione di colpi di arma da fuoco”, tracce che in un altro passaggio della relazione vengono descritte come “significative”.
Pozzolo sin dallo scoppiare del caso si proclama innocente, anche se convocato dal pubblico ministero lo scorso 17 gennaio ha deciso di avvalersi della facoltà di non rispondere.