Altri scontri, altre cariche della Polizia questa mattina a una manifestazione pro Palestina. Questa volta a Pisa, dopo i casi di Napoli e Torino delle scorse settimane. Il corteo studentesco attraversava il centro della città toscana, le immagini stanno già girando sui social. Si vedono i poliziotti respingere a manganellate il corteo. A denunciare l’accaduto anche Arturo Scotto, parlamentare e membro della Direzione del Partito Democratico, che sul social X ha ripostato le immagini degli scontri e annunciato un’interrogazione parlamentare. “Ormai è diventata un’abitudine manganellare gli studenti”.
Il corteo studentesco stava provando a raggiungere Piazza dei Cavalieri, dove si affaccia la sede centrale dell’ateneo. Tutta l’area intorno alla piazza è stata cinturata dalle forze dell’ordine. Si vedono in alcune immagini anche alcuni studenti, appena adolescenti, bloccati a terra, costretti sul selciato dagli agenti in assetto antisommossa. La polizia era schierata a protezione di uno degli accessi della piazza centrale della città. Il corteo, scrive Lapresse, avrebbe provato a entrare al grido di “Palestina Libera!”.
- Manganelli e sangue alla Rai a Napoli: la polizia carica i manifestanti pro Palestina, il presidio dopo il caso Ghali
- Tra Sanremo e Lollobrigida nessuno se ne frega della morte della piccola Hind
- Sanremo e la censura dei testi, perché vanno lasciate da parte
- Manganellate e scontri alla Rai di Bologna: la polizia carica i manifestanti pro Palestina
Le reazioni alle cariche della Polizia
“Stamattina a Pisa – ha scritto Arturo Scotto postato su X le immagini delle cariche degli agenti – Ormai è diventata un’abitudine manganellare gli studenti. Le immagini sono molto forti. Presenteremo una interrogazione parlamentare a Piantedosi. Con le giovani generazioni si discute. Qui invece siamo davanti a una pratica repressiva che è ormai sistematica”.
Accuse al ministro dell’Interno anche da parte del vicecapogruppo di Alleanza Verdi Sinistra alla Camera, Marco Grimaldi: “Ancora violenze ingiustificate, questa volta su studenti e studentesse riuniti in un corteo pro Palestina a Pisa. Manganelli all’improvviso all’imbocco di una via strettissima e chiusa da una camionetta della polizia, senza possibilità di fuga per i manifestanti. E poi ragazzi disarmati fermati e messi a terra con le mani dietro la schiena. Sono scene che fanno male e non hanno una ragione, se non quella di punire e scoraggiare ogni forma di dissenso e di protagonismo della società civile. Chi ha ordinato queste cariche? A che scopo? Piantedosi pensa di dire qualcosa?”.
La lettera dei docenti
“Siamo sconcertati da quanto accaduto in via San Frediano, di fronte alla nostra scuola dove studenti per lo più minorenni sono stati manganellati senza motivo, perché il corteo che chiedeva il cessate il fuoco in Palestina, assolutamente pacifico, chissà mai perché, non avrebbe dovuto sfilare in Piazza Cavalieri”. 11 docenti del liceo artistico Russoli di Pisa hanno scritto una lettera aperta dopo le cariche delle forze di polizia contro gli studenti. “Proprio di fronte all’ingresso del nostro liceo, hanno fatto partire dapprima una carica e poi altre due contro quei giovani con le mani alzate. Non sappiamo se se siano volate parole forti, anche fuori luogo, d’indignazione e sdegno, fatto sta che, senza neanche trattare con gli studenti o provare a dialogare, abbiamo assistito a scene di inaudita violenza. Come educatori siamo allibiti: riteniamo che qualcuno debba rispondere dell’inaudita e ingiustificabile violenza cui sono stati sottoposti gli studenti”.
I precedenti alle manifestazioni pro-Palestina in Italia
Prima delle cariche di oggi, altri scontri si erano tenuti nelle settimane scorse davanti alle sedi Rai di Napoli, Torino e Bologna. Organizzazioni di sinistra e centri sociali avevano organizzato dei presidi per protestare contro l’atteggiamento che la Rai aveva avuto durante le serate del Festival di Sanremo sulla guerra in corso in Medio Oriente tra Israele e Hamas. Anche in quei casi si erano viste cariche, riprese da telefoni cellulari, ed erano rimaste ferite delle persone. Alcune anche in maniera piuttosto vistosa, sanguinanti dal capo dopo gli scontri.