Sulla recente sentenza della Corte Costituzionale, che ha dichiarato illegittima la norma dell’ordinamento penitenziario che nega incontri senza controllo visivo tra i detenuti e i partner ristabilendo il diritto all’affettività in carcere, si apre lo scontro politico.
Colpa, se così si può dire, della decisione del carcere ‘Due Palazzi’ di Padova di iniziare per primo in Italia di dare luce a delle apposite “stanze dell’amore” in cui i detenuti potranno risaldare i loro legami affettivi e sessuali con il partner.
Spazi privati e lontani da occhi indiscreti per consentire ai detenuti di godere di qualche momento di intimità. “Sono 25 anni che attendevamo questa rivoluzione – commenta con l’Ansa Ornella Favero, direttrice di Ristretti Orizzonti, rivista che sta collaborando al progetto del carcere ‘Due Palazzi’ – e sembra finalmente arrivata“.
La frenata del governo
Quella sentenza della Consulta però non basta per il governo. Così si legge la reazione durissima di Andrea Ostellari, sottosegretario alla Giustizia, che boccia la decisione del carcere veneto e parla di “propaganda”
“Non esiste alcuna autorizzazione specifica riguardante la Casa di Reclusione Due Palazzi di Padova o altro istituto in Italia a proposito delle cosiddette stanze dell’amore”, dice il sottosegretario leghista.
“A seguito della pronuncia in merito della Consulta – aggiunge Ostellari – sarà costituito un tavolo di lavoro per approfondire la questione. Ogni eventuale iniziativa verrà intrapresa dal Dipartimento per l’Amministrazione penitenziaria, che coordinerà, dopo una ricognizione delle strutture, tutti i provveditorati e, a caduta, i singoli penitenziari. Le carceri hanno bisogno di serietà, non di propaganda”.
Il progetto di Ristretti Orizzonti
L’uscita di Ostellari ha colto di sorpresa la stessa Favero. “Non credo serva un avallo del Dipartimento dell’amministrazione penitenziari – spiega la direttrice di Ristretti Orizzonti – Inoltre lo stesso capo del Dap si è già detto pubblicamente favorevole a questo tipo di progetti, che potrebbero essere finanziati dalla cassa ammende”.
Non solo. Per il piano sulle “stanze dell’amore” al ‘Due Palazzi’ “è stato coinvolto il direttore del carcere, il quale si è detto favorevole, poi una volta fatto il sopralluogo il progetto sarà presentato alla Cassa delle ammende per la richiesta dei fondi”, ricorda Favero.