L'indagine Ipsos
Sondaggi politici elettorali: Fdi in calo ma non Meloni, Forza Italia minaccia la Lega di Salvini
L'ultima rilevazione Ipos sul Corriere della Sera. La notizia più succosa dalla maggioranza di centrodestra al governo. Pd in perdita, Renzi meglio di Calenda
News - di Redazione Web
Sostanzialmente invariato il panorama di partiti, leader negli orientamenti di voto rilevati dall’ultimo sondaggio dell’Istituto Ipsos di Nando Pagnoncelli per Il Corriere della Sera. Se Fratelli d’Italia cala ancora, la fiducia nella leader del partito e Presidente del Consiglio Giorgia Meloni è stabile. Niente o poco anzi pochissimo hanno influito sul listone gli avvenimenti dell’ultimo mese – l’ultima indagine risaliva al 18 gennaio – come le guerre in corso in Ucraina e in Medioriente, la protesta dei trattori, l’Autonomia Differenziata, il lancio del Piano Mattei, le dimissioni di Sgarbi, l’avvio dell’iter delle riforma della Giustizia al Giurì d’onore sul Mes, le polemiche sul terzo mandato di sindaci e governatori, la morte del dissidente russo Navalny. La notizia più succosa dall’indagine arriva comunque dalla maggioranza di centrodestra al governo.
Il sondaggio sui partiti
Spirano venti contrari sul centrodestra: Fratelli d’Italia perde quasi lo 0,8% e scende al 28,2%; la Lega di Matteo Salvini quasi mezzo punto, lo 0,4%, e scende all’8,3%; cresce invece a sorpresa Forza Italia, dello 0,9%, fino al 7,9% e tallona l’alleato leghista. Stabile Noi Moderati di Maurizio Lupi all’1,1%. Centrosinistra in affanno invece: soprattutto il Partito Democratico, che perde quasi un punto e mezzo e scende al 18,3%. In perdita anche l’Alleanza Verdi e Sinistra, dello 0,7%, che scende al 3,5%. +Europa cresce invece dello 0,1%.
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Recupera invece lo 0,8% il Movimento 5 Stelle dell'”avvocato del popolo” ed ex premier Giuseppe Conte che sale al 17%. Dalle parti dell’ex Terzo Polo ormai imploso, Azione di Carlo Calenda è stabile al 3,3%, superato a sorpresa da Italia Viva-Il Centro di Matteo Renzi, in crescita dello 0,6%, si piazza al 3,6%. A chiudere il listone in crescita Italexit per l’Italia, al 2% e Unione Popolare all’1,8%. Perde invece Democrazia Sovrana e Popolare, all’1%. La voce generica “altre liste” raccoglie invece l’1,8%, altissima come sempre la percentuale di indecisi/astensione/bianche/nulle: al 41%.
Resta inarrivabile dunque la percentuale di chi preferisce la maggioranza, in calo appena dello 0,3%, è al 45,5%. Centrosinistra lontanissimo, e in perdita di due punti, al 24%.
Il gradimento del governo e della premier Meloni
La valutazione del governo intanto è stabile, fissa all’indice di 46. “Prevalgono le valutazioni negative (48% è critico, 41% ne approva l’operato), ma la contrazione registrata a partire dall’autunno sembra essersi fermata. Analogo ragionamento vale anche per le valutazioni di Giorgia Meloni, che, dopo il recupero di gennaio, si stabilizza con un indice di gradimento di 47, sostanzialmente analogo a quello del governo. Certo, ora sta entrando nel vivo la campagna elettorale, con il voto in Sardegna che, a seconda dei risultati, potrà determinare o meno scossoni nella compagine di governo”.
Per quello che riguarda il resto dei leader: Antonio Tajani di Forza Italia in crescita al 34%, Giuseppe Conte del M5s al 31%, Salvini in calo al 25%. Fuori dal podio addirittura la segretaria del Partito Democratico Elly Schlein, al 24%. Maurizio Lupi, Nicola Fratoianni, Angello Bonelli e Riccardo Magi arrivano tutti prima dei leader dell’ex terzo Polo, Calena e Renzi, in fondo al listone al 19 e 14.
Le elezioni europee
“Entreremo quindi a breve nel vivo della campagna europea e cominceremo a stimarne in maniera diretta il possibile esito. Speriamo però che, finalmente, si discuta più di Europa che di Italia. Il continente è a un passaggio cruciale e sarebbe giusto che l’elettorato italiano partecipasse consciamente e in maniera informata a queste scelte strategiche”, ragiona Pagnoncelli nell’articolo di commento al sondaggio. La soglia di sbarramento è fissata al 4%, legge elettorale proporzionale.