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Palestina come il Vietnam: Meloni rifletta sulle dimissioni di Piantedosi, un segno di dignità

Palestina come il Vietnam: Meloni rifletta sulle dimissioni di Piantedosi, un segno di dignità

Non succede spesso che la piazza ventrale di Pisa si riempia, in piena notte, di gente che protesta. E’ successo ieri. Era piena come un uovo. Almeno 5 o 6 mila persone vere. Pisa è una città non grandissima. Ha circa 90 mila abitanti.

5 o 6 mila in piazza è come se a Roma fossero scese in piazza 150 o 200mila persone. Senza nessuna organizzazione, senza nessuna convocazione, senza partiti, senza sindacati. Sono scesi in piazza per protestare contro il governo. E’ la prima grande protesta contro il governo da quando si è insediato.

Protestavano per due ragioni: una era il comportamento assurdo della polizia che in mattinata aveva massacrato di botte dei ragazzini che manifestavano per la Palestina. Con inaudita violenza. Poi ne aveva catturati alcuni li aveva costretti a sdraiarsi per terra, sul selciato bagnato, li aveva ammanettati come se fossero dei terroristi armati.

Gli studenti erano giovanissimi, inesperti e a mani nude. neanche un casco, o un bastone. Assolutamente innocui. Le scene della violenza poliziesca sono state riprese da qualcuno alle finestre delle case intorno, sono andate sul Web. le ha viste anche il presidente della Repubblica che i è arrabbiato e ha rotto i protocolli protestando ufficialmente col ministro dell’Interno.

Volete che vi parli del ministro dell’Interno? Quello di Cutro, quello della strage di Natale, quello del decreto spazzaprofughi, quello del pizzo di 5000 euro sulla libertà dei migranti, quello della detenzione di minorenni accusati solo di essere profughi?

Beh, diciamo che dopo la spazzolata che si è preso dal Quirinale, qualunque altro suo predecessore si sarebbe dimesso con decorrenza immediata. Non per una ragione giudiziaria, o di opportunità, o istituzionale, o politica. Diciamo per una ragione più semplice: senso della dignità.

Che autorevolezza può avere un ministro che dopo un numero incredibile di errori, che sono costati la vita a centinaia di naufraghi, si prende una lavata di capo pubblica dal Presidente della repubblica? Forse anche Giorgia Meloni dovrebbe riflettere su questo. Ragionare sulla necessità di ridare prestigio al Viminale.

Che è un luogo nevralgico per qualunque governo. Vedrete invece che oggi l’affare Piantedosi sarà scavalcato dall’affare Vannacci, il cavallo di battaglia di Salvini che è stato azzoppato dalla magistratura. Probabilmente se non avesse annunciato la candidatura alle europee non lo avrebbero azzoppato, però lui lo sapeva che le cose funzionano così.

E sapeva anche che in Italia un rimborso spese discutibile è molto più grave del mancato salvataggio di 200 profughi. I morti non fanno scandalo quanto un traffico di influenze o un abuso d’ufficio. Sarò sempre così. O no?

Forse no. Attenzione alla questione palestinese. Pisa ci dimostra che ormai in fasce ampie non solo di givano sta crescendo l’indignazione per il massacro che Israele sta realizzando a Gaza, sostenuto da gran parte del mondo politico e della stampa d’Occidente e in particolare Italiani.

I partiti, tutti tranne forse la piccola rappresentanza della sinistra radicale, non osano sfidare Netanyahu. Maggioranza e opposizione su questo terreno si guardano bene dal combattere. ma c’è un pezzo forse non piccolissimo di opinione pubblica che in qualche modo le notizie le afferra.

E ha saputo che Israele ha ucciso 25 mila o 30 mila civili. dei quali la metà minorenni e una gran parte bambini. Che ha messo in fuga tutta la popolazione di Gaza. Che ha raso al suolo le città. Che sta compiendo decine e decine di crimini di guerra. Che è sotto processo alla Corte dell’Aia.

E alla fine è sbottata. I pacifisti stanno organizzando una manifestazione per marzo, e vedrete che sarà molto grande. la protesta cova. A me ricorda gli anni ruggenti del Vietnam. Le atrocità degli Stati Uniti in Vietnam, con i bombardamenti al napalm, con i villaggi rasi al suolo, con i vecchi e i bambini scannati dai marines sollevarono una protesta gigantesca in tutto il mondo.

Furono il carburante che incendiò il sessantotto, a est come a ovest. Milioni di giovani in piazza. a Roma e a Washington. Peace peace love love. Il presidente democratico degli Stati Uniti costretto a rinunciare alla Casa Bianca. Il fenomeno del kennedismo di sinistra finito con un omicidio. I sette di Chicago.

Attenzione. Non crediate che i giovano siano tutti Fedez, videogiochi e X Factor. Anche ai ragazzi della generazione del Vietnam piaceva il Piper ma poi misero paura al potere e spinsero alle corde la borghesia. La politica non è solo il terzo mandato. Non è la lotta per la segreteria. Non è una candidatura alle Europee. A volte emergono le idee. E le idee non le spegni mica con un soffio…