Il nodo del voto arabo

Primarie Usa, segnali negativi per Biden in Michigan: vince ma crescono i voti di protesta per Gaza

Esteri - di Carmine Di Niro - 28 Febbraio 2024

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Joe Biden alla Casa Bianca
Joe Biden alla Casa Bianca

Una vittoria non in discussione, nello Stato come in generale nelle primarie, ma dal voto tenuto martedì nel Michigan il presidente democratico degli Stati Uniti Joe Biden raccoglie numeri preoccupanti.

Il voto di protesta dei Democratici per Gaza

Biden ha infatti ottenuto solamente l’80 per cento dei consensi nelle primarie, che lo vedevano partecipare sostanzialmente incontrastato. Circa il 16% ha scelto di votare scheda bianca, per la precisione sbarrando la casella “uncommitted”, ovvero “non schierato”. Si tratta di un totale di circa 60mila voti, rispetto ai 400mila ottenuti dal presidente nello stato.

Un numero non indifferente e per capirlo basta fare un paragone col 2012, quando  Barack Obama si candidò alle primarie cercando la rielezione: all’epoca in Michigan i voti uncommitted furono circa 21mila.

Il fattore arabo-musulmano in Michigan

Da dove arriva dunque il boom? Il Michigan ha una una numerosa popolazione araba e musulmana, in proporzione tra le più grandi nel Paese dopo lo stato di New York, il New Jersey, il Maryland e l’Illinois. Si stima vi siano circa 250mila musulmani nello Stato, con picchi di presenza più alta nella zona di Dearborn, dove c’è una delle più importanti e frequentate moschee degli Stati Uniti.

Da settimane nello Stato sono in corso proteste e appelli dall’ala più a sinistra del Partito Democratico contro la presidenza Biden e il suo appoggio a Israele, che dall’8 ottobre, l’indomani dell’attacco terroristico di Hamas costato la vita a poco più di mille persone, ha di fatto raso al suolo il nord della Striscia di Gaza provocando 30mila morti e una situazione catastrofica dal punto di vista umanitario, con quasi un milioni e mezzo di palestinesi costretti a rifugiarsi nella città di Rafah, al confine con l’Egitto e prossima ad essere invasa dall’esercito.

Il numero senza precedenti di voti “uncommitted” è un segnale dell’insofferenza di una parte dell’elettorato democratico di fronte alle politiche di Washington su Israele e il conflitto a Gaza. In vista di novembre, quando si voterà per le presidenziali, l’eventuale mancato sostegno della comunità araba e musulmana potrebbe essere un problema non di poco conto per Biden: il Michigan sarà infatti uno degli stati più decisivi per la vittoria delle elezioni in virtù del sistema statunitense dei “grandi elettori”.

Da tempo il Michigan è uno dei cosiddetti “swing state”, stati in bilico dove non c’è una maggioranza chiara nell’elettorato: come ricorda il Post, nel 2016 qui Trump ottenne una vittoria inattesa contro Hillary Clinton che lo portò alla Casa Bianca, risultato ribaltato a favore di Biden quattro anni dopo.

Il discorso di Biden dopo la vittoria

In ogni caso Biden, almeno pubblicamente, non sembra essere preoccupato. Dopo la vittoria alle primarie ha ringraziato gli elettori del Partito democratico, ha attaccato duramente Donald Trump e non ha menzionato il voto di protesta nello Stato.

Quattro anni fa, è stata la diversa coalizione del Michigan a respingere l’estremismo Maga di Donald Trump e a inviare me e Kamala (la vicepresidente Kamala Harris) alla Casa Bianca. Grazie al Michigan, siano stati in grado di lavorare fianco a fianco alla governatrice (Gretchen) Whitmer e agli incredibili leader democratici della delegazione congressuale del Michigan per conseguire un enorme progresso“, afferma la nota diffusa da Biden dopo le primarie.

Il presidente ha aggiunto però che “a dispetto di questi grandi progressi, resta ancora molto da fare. Donald Trump minaccia di trascinarci ancor più nel passato perseguendo vendetta e ritorsione“, afferma la nota del presidente, secondo cui “a causa di Trump, le vite delle donne sono a rischio, i medici rischiano processi per il loro lavoro, le famiglie che cercano disperatamente di avere figli si vedono private dell’accesso ai trattamenti di fecondità. Ora, Trump vuole bandire l’aborto a livello nazionale, compreso il Michigan“.

28 Febbraio 2024

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