Il Senato ha dato il via libera al provvedimento che istituisce i test psico-attitudinali per i magistrati. Di che si tratta? Di una misura che prevede un controllo sulle condizioni psichiche di tutti i magistrati, per evitare di avere persone mentalmente non stabili in un ruolo molto delicato e con un enorme potere.
L’idea è che se devo dare a una persona la possibilità di rovinarti la vita e magari di mandarti in prigione per molti anni, è meglio essere sicuro che quella persona non sia un po’ squilibrato. I partiti e gli opinionisti giustizialisti si sono scatenati. Dicono che questo provvedimento è una persecuzione contro i magistrati. Noi non crediamo che sia una persecuzione.
Però un problema lo vediamo. A giudicare da molti fatti, il dubbio sull’equilibrio psichico di molti magistrati è ragionevolissimo. Di quanti magistrati? Nel titolo abbiamo scritto: tutti. È una esagerazione giornalistica. Però almeno il 50 per cento dei magistrati è difficile che superino un test ben fatto. E a quel punto come si fa? Ci troviamo con una magistratura dimezzata?