La ferrovia e il Pnrr

Roma-Pescara, il miracolo del governo dopo la Sardegna: rispuntano i fondi a una settimana dal voto in Abruzzo

Politica - di Carmine Di Niro - 1 Marzo 2024

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Giorgia Meloni
Giorgia Meloni

Un vero e proprio miracolo tra Palazzo Chigi e il ministero dei Trasporti. A pochi giorni dalle elezioni regionali in Abruzzo, appuntamento fondamentale per la maggioranza di governo dopo la sconfitta in Sardegna e le ripercussioni sul piano nazionale, in particolare nei rapporti tra Lega e Fratelli d’Italia, rispuntano i fondi per il raddoppio della linea ferroviaria Roma-Pescara.

Finanziamento che a fine luglio lo stesso governo Meloni-Salvini, i due “protagonisti” di questa vicenda, avevano fatto saltare nella rimodulazione del Pnrr, il Piano nazionale di ripresa e resilienza gestito dal fedelissimo della premier Raffale Fitto.

I fondi tagliati e ritrovati per la Roma-Pescara

Quei 720 milioni di euro sono invece tirati fuori nuovamente dal cassetto, con l’annuncio della stessa Meloni. “Mettiamo in sicurezza un’opera strategica“, ha sottolineato Meloni parlando della decisione, approvata dal Cipess(presieduto proprio dalla premier), che autorizza l’assegnazione di 720 milioni del Fondo per lo sviluppo e la coesione 2021-2027 al Ministero delle infrastrutture per il raddoppio dei lotti 1 e 2 della linea Roma-Pescara.

Un vero e proprio gioco di prestigio quello dell’esecutivo: “Abbiamo dovuto stralciare dal Pnrr il finanziamento alla Roma-Pescara ed individuare fonti alternative per assicurare il completamento dell’opera – ha spiegato la premier – Grazie al lavoro dei ministri Salvini e Fitto, oggi possiamo nuovamente assegnare quelle risorse che prendiamo dal Fondo di Sviluppo e coesione 2021-2027. Copriamo così tutto il finanziamento che serve e avanzano anche cento milioni”.

Critiche dalle opposizioni

Tempismo che, come detto, ha del “sospetto”: il 10 marzo gli abruzzesi saranno infatti chiamati a scegliere il loro prossimo presidente di Regione tra l’uscente Marco Marsilio, di FdI e sostenuto dal centrodestra, e Luciano D’Amico, sostenuto dal “campo larghissimo” composto da Pd, M5S, ma anche Azione e Italia Viva.

Un tema denunciato da Carlo Calenda: “Le ferrovie che compaiono e scompaiono a seconda del ciclo elettorale rappresentano uno dei tanti scandali italiani” attacca il leader di Azione, parlando di “prese in giro cui non crede più nessuno”.

Dal Pd è invece il deputato abruzzese Luciano D’Alfonso, ex governatore della Regione, a fare le pulci al governo: “Meloni annuncia risorse ma non dice che quei fondi sono solo una parte dei soldi che furono tolti all’Abruzzo dal suo governo nell’estate scorsa: tra giugno e luglio 2023 l’esecutivo si è ripreso 1 miliardo 465 milioni 170mila euro, ora ci restituiscono 720 milioni ma mancano ancora 745 milioni per completare la restituzione dei fondi tagliati, e mancano ancora 5 miliardi 585 milioni per completare il finanziamento dell’intera tratta”.

1 Marzo 2024

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