Le parole del terrorista
“Israele sta dove deve stare, le vittime civili necessarie per la causa”: il ritorno di Sinwar?
Secondo il Wall Street Journal, il leader dell'ala militare di Hamas avrebbe inviato dei messaggi. Corrispondenza giunta a chi sta mediando in Qatar. Nel contenuto si parla di guerra che va verso la vittoria, di una possibile e forte resistenza a Rafah e della 'felicità' di fronte a tutti gli uomini, donne e bambini morti a Gaza: così aumenterà la pressione internazionale contro Israele
Esteri - di Redazione Web
Hamas “ha gli israeliani esattamente dove li vogliamo“. È questo il messaggio di Yahya Sinwar, leader di Hamas a Gaza, ad alti funzionari del gruppo in Qatar, secondo quanto riferito dal Wall Street Journal (Wsj), rilanciato dal Times of Israel. Secondo il Wsj, Sinwar ritiene che Hamas stia vincendo la guerra con Israele iniziata il 7 ottobre. L’elevato numero di vittime civili nella Striscia di Gaza farebbe il gioco di Hamas, aumentando la pressione internazionale su Israele affinché metta fine alla rappresaglia lanciata lo scorso 7 ottobre. È questo il messaggio che il leader di Hamas nella Striscia di Gaza, Sinwar, ha inviato tramite un corriere agli alti funzionari del gruppo presenti in esilio in Qatar.
Chi è Yahya Sinwar
Lo scrive il Wall Street Journal, spiegando che nel messaggio recapitato a Doha Sinwar afferma che il suo obiettivo è quello di uscire dal bunker dove è nascosto al termine della guerra per poter dichiarare una ”vittoria storica” su Israele. “Non preoccupatevi, gli israeliani sono esattamente dove li vogliamo. L’alto numero di vittime civili a Gaza aumenterà la pressione mondiale su Israele affinché metta fine alla guerra“, si legge nel messaggio. Inoltre, Sinwar rassicurava sul fatto che i raid aerei israeliani non erano riusciti a eliminare tutti i comandanti di Hamas e che le Brigate al-Qassam, braccio armato del gruppo, si stavano comportando bene.
Dov’ è Yahya Sinwar
”Elezioni politiche indette mentre è in corso la guerra sarebbero una sconfitta per Israele. Ci paralizzerebbero per sei mesi. Legherebbero le mani al governo e ai combattenti”: lo ha affermato il premier Benyamin Netanyahu, riferendosi all’inasprirsi del dibattito politico interno. ”Sarebbero il sogno di Yihya Sinwar e dell’Iran”. Il premier ha risposto indirettamente al ministro della difesa Yoav Gallant che alla luce della grave situazione di sicurezza richiede l’estensione della coscrizione militare fra i giovani ortodossi, cosa che secondo gli osservatori rischierebbe di destabilizzare la coalizione di governo.