Il conflitto in Medio Oriente

Raid israeliano su Rafah, almeno 6 morti: stallo nei negoziati tra Hamas e Israele

Esteri - di Redazione Web - 4 Marzo 2024

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Palestinians look at the destruction after an Israeli strike on residential buildings and a mosque in Rafah, Gaza Strip, Thursday, Feb. 22, 2024. (AP Photo/Fatima Shbair)
Palestinians look at the destruction after an Israeli strike on residential buildings and a mosque in Rafah, Gaza Strip, Thursday, Feb. 22, 2024. (AP Photo/Fatima Shbair)

Mentre al Cairo si cerca di trattare per il cessate il fuoco su Gaza, continuano i bombardamenti. Almeno sei palestinesi sono stati uccisi e diversi altri feriti in un nuovo raid aereo israeliano che ha colpito oggi un edificio residenziale a est di Rafah, nel sud della Striscia di Gaza. Lo rende noto l’emittente araba Al Jazeera. Nel raid israeliano a Rafah sono morti i gemellini Wissam e Naeem, nati quattro mesi fa quando la guerra era iniziata. I due piccoli erano diventati subito il simbolo della speranza. Nati il 13 ottobre, a Gaza, un maschio, e una femmina, sono stati desiderati per dieci anni con tre cicli di fecondazione in vitro. Sono nati il 13 ottobre 2023, dopo sei giorni di guerra. Le bombe cadute sulla loro casa di Rafah dove si stavano rifugiando, ha sterminato l’intera famiglia, lasciando in vita solo la mamma che ha potuto raccontare la sua tragedia.

Nella notte altre sette persone erano rimaste uccise in un altro bombardamento nel nord della città palestinese. Il bilancio delle vittime nella Striscia dal 7 ottobre è di almeno 30.410 morti e oltre 71.700 feriti, secondo il Ministero della Sanità palestinese gestito da Hamas. Durante la notte L’agenzia di stampa palestinese Wafa afferma che almeno 12 persone sono morte in un bombardamento aereo israeliano che ha colpito ieri sera una casa del campo profughi di Nuseirat, nel centro della Striscia di Gaza.

I colloqui al Cairo

Intanto è stallo nei negoziati al Cairo. La delegazione israeliana non parte per il momento per il Cairo dove sono in corso colloqui su un cessate il fuoco a Gaza e uno scambio di prigionieri, con rappresentanti di Hamas, del Qatar e degli Stati Uniti. Israele insiste per avere una lista di nomi degli ostaggi he dovrebbero essere liberati e verificare il numero di detenuti palestinesi che dovrebbe rilasciare in cambio. Il quotidiano israeliano Yedioth Ahronoth riporta fonti che spiegano che “nessuna delegazione andrà fino a quando non riceveremo risposte da Hamas, che includano i nomi dei rapiti vivi che saranno rilasciati nell’accordo“. “Non c’è alcuna delegazione israeliana al Cairo” e “non c’è alcun motivo per inviarne una” visto che Hamas non ha ancora fornito la lista degli ostaggi che sono ancora in vita.

La vicepresidente americana Kamala Harris ha affermato che “ci deve essere un cessate il fuoco immediato per almeno sei settimane, questo è l’accordo sul tavolo”, sottolineando “l’immensa portata della sofferenza a Gaza”. “Ciò a cui assistiamo ogni giorno nella Striscia – ha detto – è devastante”.

Israele: “la guerra finirà solo quando avremo eliminato Hamas”

Israele non cesserà le operazioni militari nella Striscia di Gaza finché non avrà eliminato i militanti di Hamas, ha ribadito il ministro della Difesa israeliano Yoav Gallant. “Non c’è nessuno che aiuti i terroristi, è solo questione di decidere di cosa occuparci prima e di cosa poi. Non porremo fine a questa guerra senza eliminare Hamas”, ha dichiarato ieri sera Galant in un incontro con i soldati delle Forze di difesa israeliane (Idf).

Ondata di dimissioni tra portavoce e alti funzionari israeliani

Il numero due dell’unità di portavoce delle Forze di difesa israeliane (Idf), il tenente colonnello Daniel Hagari, e un gran numero di alti funzionari del sistema informativo dell’Idf hanno annunciato le loro dimissioni: lo riporta l’emittente israeliana Channel 14. Fonti di Channel 14 affermano che le dimissioni sono dovute a questioni “professionali e personali”. L’emittente da parte sua definisce “insolita” un’uscita dall’esercito di tale portata nel pieno di una guerra in corso. Oltre ad Hagari le dimissioni riguarderebbero anche l’altro tenente colonnello Richard Hecht, portavoce dell’Idf per i media esteri. Tra gli altri, Channel 14 fa poi i nomi degli ufficiali Merav Granot e Tzupia Moshkovich.

4 Marzo 2024

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