L'appello per cessare il fuoco

“A Gaza i bambini muoiono di fame e sete”, l’accusa dell’Unicef

“La malnutrizione devasta la Striscia”, denuncia il fondo Onu per l’infanzia. La vicepresidente Usa incontra Gantz a Washington e striglia Israele: non fa abbastanza “per scongiurare la catastrofe umanitaria”.

Esteri - di Umberto De Giovannangeli - 5 Marzo 2024

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“A Gaza i bambini muoiono di fame e sete”, l’accusa dell’Unicef

Kamala scende in campo. E sfida il Presidente di cui è vice, ma da ieri anche competitor. E lo fa su un tema che sta segnando la politica americana, in particolare nel campo dei Democratici: la guerra a Gaza.

Gaza, la vicepresidente Usa Kamala Harris: «Cessate il fuoco adesso»

Nella Striscia di Gaza serve il cessate il fuoco: lo ha detto la vicepresidente degli Stati Uniti, Kamala Harris, in quello che alcuni media internazionali definiscono l’intervento più forte giunto a Israele dall’alleato americano.

Nella sua visita di domenica all’Edmund Pettus Bridge in Selma, nello Stato dell’Alabama, per celebrare la strage di attivisti di 59 anni fa, la numero due della Casa Bianca ha detto che Israele non sta facendo abbastanza per «scongiurare la catastrofe umanitaria» a Gaza, dopo l’operazione lanciata da Tel Aviv in risposta agli assalti dei commando di Hamas del 7 ottobre, in cui 1200 persone sono state uccise.

Harris ha inoltre fatto appello ad Hamas affinché rilasci tutti gli ostaggi catturati il 7 ottobre e perché le parti accettino i termini di un negoziato che si sta discutendo in questi giorni e ha visto anche la mediazione, oltre che degli Stati Uniti, di Egitto, Turchia, Francia e Qatar, e punta a una tregua di sei settimane in concomitanza con il mese di Ramadan.

La vicepresidente Usa ha incontrato ieri alla Casa Bianca Benny Gantz, rivale politico del primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu, anche se membro del gabinetto di guerra.

Nonostante Gantz non abbia avuto l’approvazione di Netanyahu per gli incontri a Washington, l’esponente politico incontrerà il segretario di Stato Antony Blinken e il consigliere per la sicurezza nazionale Jake Sullivan.

«Biden vuole aprire fessure nel governo attraverso Gantz»

«L’amministrazione americana spinge per un cessate il fuoco e per il riconoscimento di uno Stato palestinese. Trovandosi di fronte (in Israele, ndr) un governo di destra determinato ed unito cerca di aprirvi fessure. Adesso vuole portare avanti i propri progetti mediante Benny Gantz»: questa l’analisi pronunciata ieri alla Knesset, secondo la radio dei coloni Canale 7, dal ministro delle finanze Bezalel Smotrich, riferendosi all’incontro di Gantz (con la vicepresidente degli Stati Uniti Kamala Harris. 

«Gantz è un `anello debole´. Si presta al gioco dell’amministrazione Biden ed in pratica sostiene il loro progetto per la costituzione di uno Stato palestinese», ha aggiunto l’esponente dell’estrema destra al governo.

Unicef/Gaza: i bambini malnutriti stanno lentamente morendo sotto gli occhi del mondo

“Le morti di bambini che temevamo sono arrivate, mentre la malnutrizione devasta la Striscia di Gaza. Secondo le notizie, almeno dieci bambini sono morti per disidratazione e malnutrizione nell’ospedale di Kamal Adwan, nel nord della Striscia di Gaza, negli ultimi giorni. È probabile che altri bambini stiano lottando per la vita da qualche parte in uno dei pochi ospedali rimasti a Gaza e che un numero ancora maggiore di bambini nel nord non possa ricevere alcuna cura.

Queste morti tragiche e orribili sono causate dall’uomo, prevedibili e del tutto evitabili. La diffusa mancanza di cibo nutriente, di acqua sicura e di servizi medici, conseguenza diretta degli ostacoli all’accesso e dei molteplici pericoli che le operazioni umanitarie delle Nazioni Unite devono affrontare, si ripercuote sui bambini e sulle madri, ostacolando la loro capacità di allattare i propri figli, soprattutto nel nord della Striscia di Gaza. Le persone sono affamate, esauste e traumatizzate. Molti si aggrappano alla vita[…]”. A dichiararlo è Adele Khodr, Direttrice regionale dell’Unicef per il Medio Oriente e il Nord Africa.

Una Carovana solidale, orgoglio italiano

“Siete la delegazione più̀ numerosa mai arrivata a Rafah” ha detto Amani Salah, responsabile per gli affari umanitari e coordinatrice degli aiuti per Gazawi dell’Ocha (Office for the Coordination of Humanitarian Affairs), agenzia dell’Onu che insieme a Unrwa (United Nations Relief and Works Agency) e la Mezzaluna Rossa hanno incontrato ieri mattina i parlamentari (Stefania Ascari, Carmela Auriemma, Angelo Bonelli, Ouidad Bakkali Laura Boldrini, Dario Carotenuto, Sara Ferrari, Nicola Fratoianni, Valentina Ghio, Francesco Mari, Andrea Orlando, Rachele Scarpa, Arturo Scotto, Alessandro Zan), i giornalisti e le ong della Carovana solidale organizzata da AOI, insieme ad Arci e Assopace Palestina, giunta domenica al Cairo e in partenza per Al Arish e il valico di Rafah.

Incontri istituzionali di estrema importanza per inquadrare la situazione che attende sia la Carovana al valico, che la comunità̀ internazionale al rientro.

“Non abbiamo più aggettivi per descrivere quello che sta accadendo dentro Gaza – ha detto Richard Brennan, direttore per l’emergenza regionale della World Health Organization – non sappiamo più come definirlo, siamo al di là della catastrofe”.

5 Marzo 2024

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