Nuovi alloggi in Cisgiorgania
A Gaza 30mila morti, Israele decide la costruzione di oltre 3mila abitazioni nelle colonie: è il “piano Netanyahu”
Negoziati sulla tregua: Hamas chiede il rilascio di Barghouti e altri condannati per terrorismo. Cameron a Gantz: “La nostra pazienza con Israele è al limite”
Esteri - di Umberto De Giovannangeli
Fare della Cisgiordania un mega insediamento ebraico. “Depalestinizzare” Gaza. Il “Piano Netanyahu” per il dopoguerra.
Israele decide la costruzione di 3500 alloggi in Cisgiordania
La Commissione suprema per la progettazione ha approvato oggi la costruzione di 3500 alloggi nella città-colonia di Maaleh Adumim (fra Gerusalemme e Gerico), nel villaggio di Keidar e ad Efrat, presso Betlemme.
Questi progetti – ha riferito la radio militare – erano stati annunciati circa una settimana fa, in seguito ad un attentato palestinese presso Maaleh Adumim in cui due israeliani erano stati uccisi.
«Nell’ultimo anno – ha scritto su X il ministro della finanze Bezalel Smotrich – abbiamo autorizzato 18.515 alloggi» in Cisgiordania. «I nostri nemici vogliono indebolirci, e noi continuiamo a costruire e a rafforzarci».
L’Egitto condanna nuovi insediamenti di Israele in Cisgiordania. E chiede tutele al Consiglio di sicurezza dell’Onu
L’Egitto condanna duramente l’approvazione da parte di Israele della costruzione di nuovi insediamenti in Cisgiordania. In un comunicato diffuso oggi dal ministero degli Esteri, “la Repubblica Araba d’Egitto ha condannato la decisione del governo israeliano di ratificare la costruzione di circa 3.500 nuove unità abitative negli insediamenti della Cisgiordania. Questo è un atto che riflette la continuazione della politica di insediamento illegale e una violazione delle pertinenti risoluzioni del Consiglio di Sicurezza e delle disposizioni del diritto internazionale”. E chiede che sia posto fine alle violazioni.
Il Programma Alimentare Mondiale (Wfp): “Convoglio con aiuti respinto da Idf, poi saccheggiato da persone disperate”
Il Programma Alimentare Mondiale (Wfp) ha riferito che il suo primo tentativo in due settimane di portare aiuti alimentari nel nord di Gaza è stato bloccato dalle Forze di Difesa Israeliane, precisando che il convoglio di 14 camion è stato “respinto” a un posto di blocco e successivamente è stato saccheggiato da una folla di “persone disperate”.
Ieri l’Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms) aveva dichiarato che i bambini stanno morendo di fame nel nord di Gaza. Il mese scorso, il Wfp aveva annunciato che avrebbe sospeso le consegne di aiuti alimentari nel nord di Gaza fino a quando non ci fossero state condizioni che consentissero una distribuzione sicura.
Salgono a 30.717 i morti a Gaza da inizio guerra
È salito a 30.717 morti e oltre 72mila feriti il bilancio delle vittime palestinesi nella Striscia di Gaza dal 7 ottobre. Lo riferisce il ministero della Sanità di Gaza.
L’offensiva israeliana ha costretto circa l’80% dei 2,3 milioni di abitanti di Gaza a lasciare le proprie case e ha spinto centinaia di migliaia di palestinesi sull’orlo della fame.
Accordo sulla tregua, nella proposta finale Hamas chiede il rilascio di Barghouti
Hamas ha chiesto il rilascio di Marwan Barghouti e di un’altra serie di detenuti palestinesi di alto profilo condannati per terrorismo nella proposta finale, non negoziabile, consegnata ai mediatori egiziani.
È quanto riferisce il sito di notizie Rai al-Youm, citato da Times of Israel, precisando che tra i punti indicati si propone lo scambio con gli ostaggi una settimana dopo l’entrata in vigore di un cessate il fuoco permanente.
Oltre alla liberazione di Barghouti, si richiede la scarcerazione del principale produttore di bombe di Hamas, Abdullah Barghouti, il capo del Fronte Popolare per la Liberazione della Palestina Ahmad Sadat, Ibrahim Hamed, ex comandante dell’ala militare di Hamas in Cisgiordania, e Abbas al-Sayed, un membro anziano di Hamas responsabile della pianificazione di attentati che hanno ucciso decine di israeliani.
Lo Stato ebraico dovrebbe anche rilasciare tutti i detenuti malati, chiunque abbia più di 60 anni o meno di 18 anni, e tutte le donne, nonché 57 persone liberate nell’accordo di Gilad Shalit e nuovamente arrestate.
Secondo la proposta di Hamas, Israele dovrebbe accettare di ritirarsi completamente da Gaza prima del rilascio di un secondo gruppo di ostaggi. Il Movimento islamico chiede inoltre la completa libertà di movimento a Gaza e il libero accesso agli aiuti.
Deputati dem a Biden: “L’invasione di Rafah violerebbe le regole su aiuti Usa”
Oltre 30 deputati dem hanno scritto una lettera a Joe Biden ammonendo che un’invasione israeliana di Rafah potrebbe violare il requisito secondo cui gli aiuti militari statunitensi devono essere utilizzati in conformità con il diritto internazionale.
Lo scrive Axios, ricordando che nella missiva si cita un memorandum firmato il mese scorso dallo stesso presidente che richiede a qualsiasi destinatario di aiuti americani di fornire “assicurazioni scritte credibili e affidabili” che rispetterà il diritto internazionale.
Un’invasione di Rafah “probabilmente contravverrebbe” al memorandum, sostengono i deputati, sottolineando “l’assenza di un piano credibile” per proteggere i civili.
Tra i firmatari della lettera anche molti alleati di Biden. La mossa esercita una nuova pressione sull’amministrazione Biden affinché prenda in considerazione la sospensione degli aiuti a Israele nel caso in cui il Paese dovesse andare avanti con l’operazione.
Cameron avverte Gantz: “La pazienza con Israele è al limite”
«La pazienza verso Israele si sta esaurendo» in seno alla comunità internazionale e anche da parte di alleati affidabili come il Regno Unito.
È l’avvertimento rivolto da David Cameron, titolare degli Esteri nel governo Tory di Rishi Sunak, al ministro israeliano Benny Gantz (esponente d’opposizione entrato nel gabinetto di guerra di Netanyahu dopo l’escalation con Hamas) in arrivo a Londra da Washington.
Cameron, parlando alla Camera dei Lord britannica, ha sottolineato di aver indirizzato «tutta una serie di moniti» agli israeliani sulla necessità di garantire più umanitari ai palestinesi della Striscia di Gaza.
Mar Rosso: nave colpita, 3 dispersi e 4 feriti gravi
Tre membri dell’equipaggio della nave greca True Confidence risultano dispersi e altri quattro hanno riportato gravi ustioni dopo che il cargo battente bandiera delle Barbados è stata colpito e danneggiato al largo dello Yemen.
Lo ha riferito la Reuters citando una fonte secondo la quale l’imbarcazione sembra essere stata abbandonata. L’agenzia Ap riferisce che il resto dell’equipaggio è disperso.
L’armatore ha fatto sapere che la nave è stata colpita a poco più di 90 km a sud-ovest di Aden, presumibilmente da un missile lanciato dai ribelli yemeniti Houthi.
Il cargo è alla deriva a causa di un incendio a bordo, ha aggiunto l’armatore, precisando che non sono disponibili informazioni sui 20 membri dell’equipaggio e le tre guardie armate a bordo.