Il corteo a Roma
Gaza come Srebrenica, il ricordo di quell’orrore per dire “stop” al genocidio nella Striscia
Il corteo sarà aperto da giovani e studenti dietro lo striscione “CESSATE IL FUOCO”, insieme alle rappresentanze delle associazioni e sindacati della Coalizione AssisiPaceGiusta, per poi confluire in Via Cavour e concludersi ai Fori Imperiali.
Cronaca - di Umberto De Giovannangeli
Il ricordo di quell’orrore e il suo ripetersi spinge ad essere in tante e tanti oggi a Roma, alla grande manifestazione nazionale per la pace e per dire stop al genocidio in atto nella Striscia.
Gaza non deve diventare come Srebrenica. Salviamo i palestinesi dalle bombe e dalla fame. È l’appello lanciato dalla Fondazione PerugiAssisi.
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Che spiega: «Il 6 marzo 2024 il Sudafrica si è rivolto nuovamente alla Corte Internazionale di Giustizia dell’Aia al fine di garantire con urgenza la sicurezza e l’incolumità di 2,3 milioni di palestinesi a Gaza, tra cui oltre 1 milione di bambini. Il Sudafrica teme che questo ricorso possa essere l’ultima opportunità che questa Corte avrà per salvare il popolo palestinese di Gaza che sta già morendo di fame e che ora è a “un passo” dalla carestia. Nel caso del “Genocidio bosniaco”, la Corte ha rifiutato di ordinare le misure provvisorie aggiuntive richieste il 27 luglio 1993. Nel giro di due anni, circa 7.336 bosniaci nella cosiddetta “area sicura” di Srebrenica sono stati massacrati, in quello che la Corte ha stabilito retrospettivamente sia stato un genocidio. Qui, il Sudafrica chiede rispettosamente a questa Corte di agire nuovamente ora – prima che sia troppo tardi – per fare ciò che è in suo potere per salvare i palestinesi di Gaza dalla fame genocida. Chiediamo all’Italia di sostenere il ricorso del Sudafrica e di far rispettare l’ordinanza della Corte internazionale di giustizia! Non perdiamo anche questa ultima opportunità».
Il corteo sarà aperto da giovani e studenti dietro lo striscione “CESSATE IL FUOCO”, insieme alle rappresentanze delle associazioni e sindacati della Coalizione AssisiPaceGiusta, per poi confluire in Via Cavour e concludersi ai Fori Imperiali.
“Si debbono liberare tutti e tutte, prigionieri ed ostaggi. Si deve riconoscere lo Stato di Palestina e porre fine all’occupazione. Si deve investire nella costruzione della pace e della giustizia, per la sicurezza dei popoli, e per questo serve urgentemente una Conferenza internazionale di pace sotto l’egida delle Nazioni Unite”.
Sono alcune delle richieste al centro della manifestazione. A quanto ci è dato sapere il PD non ha aderito ufficialmente. Ci saranno presenze sparse, di parlamentari e militanti più sensibili al tema. Ma un’adesione ufficiale non c’è. Speriamo in un ripensamento in extremis. Essere per la pace, con la Palestina nel cuore, per un Partito è un problema politico, non di coscienza.