L'analisi del voto

Elezioni Abruzzo, risultati dei partiti: bene Pd e Forza Italia, per Salvini e Conte “bagno di sangue” nelle urne

Politica - di Carmine Di Niro - 11 Marzo 2024

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Matteo Salvini e Giuseppe Conte
Matteo Salvini e Giuseppe Conte

Se il vincitore delle elezioni regionali in Abruzzo è chiaro, il presidente uscente della Regione Marco Marsilio, il “governatore pendolare” come lo definiscono i suoi avversari perché residente a Roma, è l’analisi del voto sui singoli partiti delle opposte coalizioni che fa emergere dati e numeri interessanti.

Il “campo larghissimo” che ha sostenuto nella tornata elettorale Luciano D’Amico, l’ex rettore dell’Università di Teramo che aveva ottenuto il sostegno di tutte le opposizioni al governo Meloni, dal Partito Democratico ai 5 Stelle (già alleati e vincitori in Sardegna con Alessandra Todde), fino ad Allenza Verdi-Sinistra e agli ex alleati di Azione e Italia Viva, non è riuscito nella “remuntada”.

I risultati in Abruzzo dei partiti

A sinistra flop di 5 Stelle, cresce il Pd

La forza trainante della coalizione a sostegno di D’Amico, il Partito Democratico, non ha deluso le aspettative, pur non registrando un exploit capace di ribaltare i sondaggi della vigilia favorevoli a Marsilio. I Dem di Elly Schlein in Abruzzo fanno registrare comunque una crescita importante: nel 2019, quando sostenevano Giovanni Legnini, ottennero l’11 per cento mentre alle scorse Politiche del 2022 si era fermato al 16,6%: domenica hanno ottenuto il 20,29 per cento, un trend positivo per il Nazareno.

Restando nel campo degli sconfitti dal voto di domenica, i problemi seri sono in casa Movimento 5 Stelle. Il partito di Giuseppe Conte è protagonista del grande flop del voto: nel 2019 correndo in solitaria alle Regionali sostenendo Sara Marcozzi (passata nel frattempo in Forza Italia) presero il 19,7%, mentre alle Politiche di due anni fa il 18,5 per cento. Domenica i pentastellati sono arretrati clamorosamente, fermandosi al 7 per cento.

Non va meglio per l’ex Terzo Polo. Uniti nel cartello Azione-Italia Viva alle Politiche 2022, Calenda e Renzi ottennero in Abruzzo il 6,1 per cento dei voti: alle Regionali di domenica Azione ha strappato il quattro per cento, Italia Viva invece inserita nel listone dei “Riformisti e civici” non raggiunge neanche quota tre per cento.

A destra “bagno di sangue” per la Lega, bene Forza Italia

Anche nel centrodestra ci sono umori differenti, nonostante la vittoria netta di Marsilio, primo governatore abruzzese capace di riconfermarsi alla guida della Regione. Per Fratelli d’Italia, di cui Marsilio è espressione, i risultati sono confortanti pur con un leggero calo rispetto alle Politiche: i meloniani passano dal 27,7 al 24,1%, ma a queste Regionali c’era anche la lista Marsilio Presidente che ha incassato quasi il 6 per cento. Se paragonato al 5% del 2019, per FdI resta comunque una affermazione clamorosa.

In Abruzzo si conferma invece fortissima Forza Italia, seconda forza della coalizione col suo 13,44 per cento che doppia gli alleati-avversari leghisti. Per gli azzurri di Antonio Tajani in Abruzzo il trend è positivo: alle Regionali del 2019 ottennero l’8,6%, alle Politiche l’11,1%, mentre domenica hanno messo in cascina altri due punti.

Di segno opposto il percorso del Carroccio di Matteo Salvini, che deve fare i fronti dopo la Sardegna con un nuovo “bagno di sangue” nelle urne. I dati parlano da soli: alle Regionali Regionali del 2019 la Lega aveva ottenuto il 26%, un bottino dilapidato in soli tre anni, quando già alle Politiche che hanno visto il trionfo di Meloni i leghisti scesero in Abruzzo all’8,3%, continuando poi a calare nel voto regionale di domenica. Eppure Salvini per settimane ha battuto in lungo e largo la regione, compresi paesini sperduti sull’Appennino, tra promesse di infrastrutture faraoniche e caccia all’ultimo voto.

11 Marzo 2024

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