I risultati e gli scenari
Elezioni in Portogallo, tra socialisti e conservatori è pareggio: vero vincitore è Chega, l’estrema destra di Ventura
Esteri - di Redazione
Un pareggio e un vincitore. È lo strano risultato delle elezioni politiche che si sono svolte domenica in Portogallo, a 50 anni dalla storica “Rivoluzione dei garofani” che il 25 aprile del 1974 fece cadere il regime fondato dal dittatore António de Oliveira Salazar.
Il pareggio è quello tra i due principali partiti del Paese, l’Alleanza Democratica (coalizione di centrodestra guidata dal Partito Socialdemocratico) del conservatore Luis Montenegro e il Partito socialista di Pedro Nuno Santos, “delfino” del premier dimissionario Antonio Costa. Il vincitore, pur risultando terzo, è Chega, il partito populista e di estrema destra fondato dall’avvocato 41enne André Ventura, che sarà decisivo per la formazione di qualsiasi esecutivo.
I risultati delle elezioni in Portogallo
A spoglio completato, all’appello mancano solo i 4 seggi da assegnare col voto dall’estero, tra socialisti e conservatori emerge un sostanziale pareggio: il partito di Pedro Nuno Santos può contare sul 28,66% dei voti e 77 seggi, i conservatori di Alleanza Democratica sul 28,63% e 76 seggi.
Terzo Chega (in italiano “Basta”), che ha incassato il 18 per cento dei voti e 48 seggi: si tratta di un risultato senza precedenti per l’estrema destra portoghese. Il movimento fondato da Ventura, che prima di sbarcare in politica era noto come commentatore di calcio in televisione, ottenne alle legislative del 2019 l’1,3% e un solo seggio (quello di Ventura nella circoscrizione di Lisbona), per poi passare nel 2022 al 7,3% e 12 seggi, fino all’exploit di domenica.
Otto seggi col 5 per cento dei voti sono andati ai liberali conservatori di Iniciativa Liberal, mentre cinque seggi e il 4,4% delle preferenze sono stati ottenuti dal Bloco de Esquerda, di estrema sinistra.
Le ipotesi di governo in Portogallo
Alla luce del risultato emerso dalle urne di domenica, nessun partito ha ottenuto i numeri necessari per governare senza alleati: in Parlamento servono infatti 116 seggi su 230 per la maggioranza.
Durante la campagna elettorale Luis Montenegro ha più volte ribadito la sua contrarietà ad ogni tipo di accordo post-elettorale con Chega e Ventura, ma di fronte alla possibilità di formare un governo potrebbe anche cambiare idea.
Nel campo opposto i socialisti potrebbero invece essere disposti ad un governo di “Große Koalition” con i conservatori pur di mantenere il “cordone sanitario” su Chega e impedire all’estrema destra di ritornare al potere, pur se da una posizione di “junior sparring”.
Chi è André Ventura
Nato come commentatore di calcio, assunto nello staff del Benfica per andare in tv e difendere gli interessi del club della capitale, André Ventura già in tv era noto per i suoi toni forti.
Toni che non sono cambiati quando ha deciso di entrare in politica. I suoi modelli sono Donald Trump e Jair Bolsonaro e il suo stile è in effetti simile a quello degli ex presidenti di Stati Uniti e Brasile.
Antifemminista e islamofobico, nel tempo si è lasciato andare ad una serie di dichiarazioni che fanno impallidire: “Gli zingari sono parassiti”, “I deputati di colore tornino a casa loro”, “Alle donne che abortiscono togliamo le ovaie”, “L’uguaglianza tra uomini e donne non esiste proprio in natura”, le sue “perle” raccolte dal Corriere della Sera.