“I virus trasmessi dalle zanzare sono più di cento”. Così Esterina De Carlo, Direttore sanitario dell’Istituto Zooprofilttico Sperimentale del Mezzogiorno ha spiegato a L’Unità cosa sta succedendo dopo l’allarme lanciato in Brasile dove i virus trasmessi dalle zanzare hanno già provocato oltre 1,3 milioni di contagi. Un allarme che interessa anche l’Argentina e potrebbe arrivare anche in Europa. In Italia l’allerta è alta: “Al momento quelli che più ci preoccupano nel senso che sono soggette a una sorveglianza più attiva sul territorio nazionale sono Dengue, West Nile, Chikungunya e Virus Toscana”, ha detto l’esperta.
Un nuovo allarme virus che arriva proprio dalle zanzare e che si sta diffondendo soprattutto nelle zone dove c’è più acqua. Virus che non sono a trasmissione orizzontale da uomo a uomo, ma che devono passare attraverso le zanzare per essere trasmessi. Cosa sta succedendo e come bisogna comportarsi per contrastare e prevenire questi virus? L’Unità ha chiesto alla dottoressa De Carlo di spiegare bene cosa sta succedendo.
- Perché ci sono le zanzare anche in inverno? I rischi e i rimedi contro le punture
- Come si trasmette la Dengue: sintomi iniziali, mortalità, cura e il vaccino a Roma della febbre dal Brasile
- Dengue cos’è: sintomi, cura e vaccino della febbre, le misure dell’Italia dopo il boom di casi in Brasile
- Inverno tra temperature calde e poca neve: cosa sta succedendo e come sarà l’estate
Perché ci sono le zanzare anche in inverno?
Non c’è più una reale alternanza delle stagioni come una volta. In alcune zone del nostro territorio non ci sono più inverni molto rigidi che sarebbero necessari a interrompere il ciclo riproduttivo di questi insetti. Invece adesso abbiamo un clima abbastanza mite che consente la riproduzione di questi insetti-vettori anche in periodi dell’anno in cui non eravamo abituati a vederli. Oltre a questo abbiamo numerosi casi di importazione di insetti dovuti al fatto che attraverso aerei e spostamenti di grandi navi e mezzi di trasporto che compiono lunghi viaggi in poco tempo purtroppo riusciamo a trasportare oltre alle malattie anche gli insetti.
Quali sono le malattie che possono trasmettere le zanzare?
Alcune zanzare trasmettono malattie infettive, prevalentemente di tipo virale e ne abbiamo casi eclatanti come la Dengue, la West Nile, la Chikungunya e Virus Toscana (si chiama così perché è lì che è stato trovato il primo caso). Queste si comportano più o meno allo stesso modo per sintomi, trasmissione e rimedi.
Come si trasmettono Dengue, West Nile, Chikungunya e Virus Toscana?
Queste vengono trasmesse attraverso il morso della zanzara da un uomo a un altro uomo. Si tratta di malattie virali che non vengono trasmesse da persona a persona ma è necessario il pasto di una zanzara su una persona infetta e poi un ulteriore pasto su una persona non malata per trasmettere il virus. Tutto questo nel momento in cui l’uomo infetto ha anche una quantità virale molto elevata. E così l’insetto facendo il pasto riesce a ingerire delle buone quantità di virus e a trasmetterlo a un altro uomo con una puntura.
Quali sono i sintomi di Dengue, West Nile, Chikungunya?
Questi virus hanno sintomi abbastanza generici: malessere, febbre alta, dolori muscolari, irritazione cutanea. Non sono indicativi immediatamente della malattia. Sono sintomi molto generici ma a volte molto fastidiosi. Le persone che li hanno vengono sottoposti in ospedale a una serie di screening specifici tra cui anche quelli per le malattie trasmesse da insetti-vettori.
Come fare a sapere se si tratta di Dengue, West Nile, Chikungunya: la diagnosi con le analisi
Non c’è un sintomo specifico che ti possa dire che tu abbia o meno queste malattie, vanno escluse attraverso corrette diagnosi differenziali e analisi del sangue. Gli ospedali che si occupano di malattie infettive hanno tutti gli equipaggiamenti, attualmente in tutta Italia, per poter eseguire queste diagnosi.
Quali sono le cure per Dengue, West Nile, Chikungunya?
Come tutte le malattie virali non esistono terapie specifiche. Diciamo che sono terapie molto generiche che servono a limitare l’innalzamento della temperatura, poi serve molto riposo. In genere questi pazienti vengono ospedalizzati quando i sintomi sono molto eclatanti
Dengue, West Nile, Chikungunya, quali conseguenze e rischio di mortalità?
Possono essere sicuramente pericolose perché nella popolazione c’è sempre una fetta di persone non totalmente immunocompetenti e quindi fragili. Bisogna sempre pensare alle fasce di popolazione che vanno maggiormente tutelate come persone già malate di altre malattie, anziani, bambini molto piccoli. Ci sono diversi casi in cui queste malattie possono portare a morte ma certamente in situazioni particolari.
Dengue, West Nile e Chikungunya: il rischio di encefalite
Il danno più grave che potrebbero portare questi virus è quello encefalico. I casi che si rivelano mortali sono quelli che possono portare encefalite
Cosa fare per prevenire le zanzare in casa e il rischio di Dengue, West Nile e Chikungunya
Più che sulle terapie è importante focalizzarci sulla prevenzione di queste malattie virali. In primis evitare di essere punti. Ci sono tanti metodi per poter tenere a bada queste infezioni, innanzitutto fare in modo da non essere attaccati da questi insetti. I repellenti e abiti protettivi sono un valido aiuto per difendersi. Considerate che le zanzare colpiscono soprattutto alle prime ore del mattino. Si può fare tanto anche nella gestione delle nostre abitudini quotidiane in casa come non lasciare i sottovasi pieni di acqua, svuotare le piscinette quando non vengono utilizzate, così come le ciotole degli animali quando questi magari sono fuori casa. Insomma, evitare di fornire un habitat idoneo alla replicazione delle zanzare che è fornito sostanzialmente dai ristagni di acqua. Un’altra soluzione potrebbe essere quella di applicare delle zanzariere alle finestre. Queste dovrebbero essere quasi obbligatorie visto quello che sta succedendo con le zanzare sul territorio nazionale. Sul suolo pubblico poi bisognerebbe evitare di lasciare spazzatura, materiali che possono costituire una nicchia ottimale per la riproduzione delle zanzare: dai copertoni, alla gomma passando per materiale ligneo o plastica che possano favorire l’annidamento di questi animali. E poi evitare i ristagni d’acqua. Noi parchi la pulizia dovrebbe essere fondamentale e la rimozione dei rifiuti continua.
E’ allarme in Italia per Dengue, West Nile e Chikungunya?
Non direi che è un vero allarme. Io per allarme intendo diffusione di malattie epidemiche. Direi che in questo caso non possiamo parlare di vere e proprie epidemie. Possiamo parlare di situazioni all’interno di alcuni pezzi di territorio in cui sono più presenti queste malattie per condizioni soprattutto climatiche.
Quali sono le zone ad alto rischio in Italia per Dengue, West Nile, Chikungunya
Queste malattie sono più presenti in zone come quelle che ospitano delta di fiumi. Non è un caso che la maggior parte di casi di contagi si sono verificate nel Veneto e Emilia Romagna, regioni dove ci sono delta di fiumi molto importanti, canali di bonifica. Il Ministero della salute ha già diviso il territorio in zone ad alto, medio e basso rischio in base alla presenza degli habitat ideali per la replicazione di questi insetti. Quest’anno abbiamo avuto in Italia oltre 300 casi di Dengue ma di questi due terzi sono di casi importati. Poi ci sono alcune zone in Italia in cui le zanzare si replicano e quindi ci sono stati quasi 80 casi di malattia autoctona.
In Campania poche zone a medio rischio West Nile
In Campania abbiamo poche zone a medio rischio, non abbiamo zone ad alto rischio. La zona di Castelvolturno è considerata a medio rischio perché lì ci sono i canali di bonifica. Invece in Veneto ed Emilia Romagna ci sono molte zone ad alto rischio. In linea di massima tutte le zone dove ci sono canali di bonifica derivati dai delta dei fiumi sono zone che possono essere considerate a rischio. West Nile disease nella zona di Castelvolturno. Lì ci sono veramente tante zanzare soprattutto nel periodo invernale non abbiamo avuto l’eliminazione di questo insetto.
Piano Nazionale di prevenzione, sorveglianza e risposta alle Arbovirosi
In Italia esiste un Piano Nazionale che viene rinnovato, il Piano Nazionale di prevenzione, sorveglianza e risposta alle Arbovirosi, perché così vengono definiti questi virus, che dettano regole molto precise per la sorveglianza e il controllo di tutte le malattie trasmesse da insetti – vettori. Il coordinamento di questo piano è in capo all’Istituto Superiore di Sanità e vengono fornite informazioni e flussi molto importanti per gestire e controllare l’epidemia, qualora si dovesse presentare, ma soprattutto rilevare immediatamente eventuali presenze di malattie sul territorio. L’obiettivo principale è proprio questo: potersi rendere conto in tempi brevissimi dell’introduzione di questi virus e della loro diffusione perché le malattie insetti- vettori possono essere autoctone, ma nella maggior parte dei casi sono importate attraverso i viaggi. Lo abbiamo visto d’altronde anche con il Covid: un virus ormai può spostarsi in poche ore da un paese all’altro. Ci son tutte le misure che i vari attori della Sanità pubblica devono attuare per poter evitare la diffusione.