Pur avendo più volte smentito, oggi il suo nome torna ad essere fortissimo. Lucia Annunziata, giornalista ed ex volto Rai di “Mezz’ora in più”, è vicinissima alla candidatura col Partito Democratico alle prossime elezioni europee di giugno.
La giornalista originaria di Sarno, in provincia di Salerno, dovrebbe essere infatti “l’ariete” dei Dem nella circoscrizione meridionale. A riferirlo “fonti informate” dll’Ansa a conoscenza dei contati in corso tra Annunziata e i vertici del Nazareno.
La 73enne, già presidente Rai, direttrice dell’edizione italiana di Huffington Post e oggi commentatrice per La Stampa, aveva lasciato la Rai la scorsa stagione in polemica con la nuova “gestione”, chiaramente schierata a favore del governo Meloni.
Lo scorso settembre Annuziata aveva smentito l’ipotesi di una discesa in campo, sempre per le europee del 9 e 10 giugno. “Non mi candiderò mai e poi mai alle Europee. Né con il Pd né con nessun altro partito. Spero che questa smentita sia chiara abbastanza per mettere tranquilli tutti“, le parole della giornalista, che però si sarebbe convinta del passo decisivo per scendere nell’agone politico come capolista nel Mezzogiorno del Partito Democratico, da candidata indipendente.
La segretaria Elly Schlein starebbe lavorando anche ad un altro “colpo”nel mondo del giornalismo: l’ex direttore di Avvenire Marco Tarquinio, che col quotidiano della Cei era diventato un punto di riferimento del mondo pacifista, che i Dem vorrebbero schierare come capolista nella circoscrizione Centro.
Europee che saranno un banco di prova fondamentale per la leadership al Nazareno di Elly Schlein: reduce da alterne fortune alle Regionali, con la vittoria in Sardegna sostenendo la candidatura della pentastellata Todde e la sconfitta in Abruzzo col “campo larghissimo” in campo per Luciano D’Amico, prima del voto del 9-10 giugno i Dem dovranno fare i conti anche con le Regionali in Basilicata.
Ma oltre alle questioni elettorali “locali”, per Schlein la sfida più importante sarà quella di tenere compatto il partito, con l’opposizione interna “riformista” che non aspetta altro che un risultato negativo o sotto le aspettative per mettere ulteriormente in discussione la linea tenuta del Pd di Schlein.