La strage
Giuseppe Borrelli: chi è il giovane morto sul lavoro a San Marco Evangelista
Incastrato e ucciso mentre era in fabbrica. I fatti accaduti in provincia di Caserta. Gli altri decessi nel Bresciano, a Brindisi e a Trento. Sciopero dei sindacati per ricordare gli operai che hanno perso la vita
Cronaca - di Redazione Web
Quattro lavoratori morti in altrettanti infortuni in servizio avvenuti in diverse parti d’Italia, più un quinto sulla cui morte sono in corso accertamenti, potendosi ipotizzare anche il malore: è il drammatico bilancio registrato nelle ultime 24 ore, che porta ancora una volta alla ribalta nazionale il tema delle condizioni di lavoro, che troppo spesso non rispettano le regole sulla sicurezza. Ieri sono morti due lavoratori, uno in Campania, a San Marco Evangelista nel Casertano, l’altro in Lombardia, a Carpenedolo nel Bresciano, oggi altri due, uno a Brindisi e l’altro a Trento. Nel Lazio, a San Giorgio a Liri in provincia di Frosinone, un 60enne è caduto nel pomeriggio dal compattatore per la raccolta differenziata, ed è morto. L’autopsia stabilirà se il decesso è legato a situazioni lavorative o sia stato causato da un malore.
Quattro decessi sul lavoro in due giorni
Se nel frusinate c’è qualche dubbio, non ve ne sono in relazione agli altri quattro episodi: si è trattato di infortuni fatali sul lavoro, da capire – e lo faranno le indagini della magistratura attivate in tutte e quattro le circostanze – se per errore del dipendente o per mancanza di dispositivi di sicurezza e colpe dunque dei datori di lavoro. Ieri mattina a Carpenedolo (Brescia) un operaio di origini albanesi di 43 anni è morto dopo essere precipitato nel vuoto mentre era al lavoro in un cantiere per conto di una ditta esterna. Sul posto, per le indagini, sono intervenuti i carabinieri della compagnia di Desenzano e i tecnici dell’Ats di Brescia. Nella serata di ieri, verso le 19, il 26enne napoletano Giuseppe Borrelli è invece rimasto incastrato e ucciso in un macchinario nell’azienda di San Marco Evangelista (Caserta) “Laminazione sottile“, che produce laminati in alluminio.
Chi è Giuseppe Borrelli
Dai primi accertamenti effettuati dal commissariato di Maddaloni e dal personale dell’Asl di Caserta, sembra che il giovane lavorasse nell’azienda con contratti precari per conto di un’agenzia di somministrazione di lavoro (la Gi Group), con l’ultimo contratto firmato nel febbraio scorso. La Procura di Santa Maria Capua Vetere ha aperto un fascicolo per omicidio colposo, disponendo il sequestro della salma. Già ieri sera, dopo l’infortunio, i colleghi di Borrelli si erano fermati, e lo hanno fatto anche oggi. Per domani invece, i sindacati dei metalmeccanici Fiom-Cgil, Fim-Cisl, Uilm e Fismic hanno proclamato quattro ore di sciopero per protestare contro le morti sul lavoro e dire “basta alla strage“. L’azienda “Laminazione Sottile” è intervenuta con una nota in cui ha espresso il suo cordoglio per la morte. “L’azienda – si legge – si stringe alle persone care e agli amici del collega Giuseppe Borrelli, è vicina alla sua famiglia e continuerà ad esserlo nel futuro, nella certezza che non ci sarà un solo giorno nel quale potremo dimenticare che il dovere alla tutela della sicurezza dei lavoratori sia parte integrante della nostra identità“.
Morti sul lavoro: lo sciopero dei sindacati
Altro incidente mortale in un’azienda di lavorazione di materiale plastico della zona industriale di Brindisi, dove un operaio di 37 anni è morto probabilmente perché schiacciato da un macchinario. Sul fatto indagano la Polizia e il personale dello Spesal (Servizio di prevenzione e sicurezza ambienti di lavoro). Ultimo infortunio mortale, sempre oggi, in una falegnameria di Tiarno di Sopra, in provincia di Trento; qui un polacco di 59 anni, residente a Ledro, è deceduto dopo essere stato investito e trascinato da un muletto carico di un bancale di legname guidato da un suo collega. La dinamica è comunque al vaglio della polizia locale Alto Garda e Ledro e dell’Uopsal, l’Unità operativa prevenzione e sicurezza negli ambienti di lavoro. Domani si svolgerà l’autopsia. La giornata nera è stata caratterizzata anche da altri infortuni, gravi ma per fortuna non mortali. Come a Carrara, dove un uomo di 42 anni, dipendente di una ditta edile, è caduto dal tetto di un capannone da oltre tre metri. Ha riportato un trauma toracico.