Perché è stato ucciso Salvatore Coppola: l’ex ingegnere e pentito vittima di un agguato a Napoli

L'uomo, 66 anni, era legato a dei clan della zona. Per gli inquirenti sarebbe stato ammazzato o per un 'tradimento' o per alcuni affari illeciti legati al settore immobiliare

Cronaca - di Andrea Aversa - 14 Marzo 2024

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Perché è stato ucciso Salvatore Coppola: l’ex ingegnere e pentito vittima di un agguato a Napoli

È stato ucciso con dei colpi d’arma da fuoco esplosi contro il suo viso. Il delitto è avvenuto nel suo quartiere, a pochi passi dal suo ufficio. Siamo a San Giovanni a Teduccio, zona dell’area Est di Napoli. L’ingegnere ed ex collaboratore di giustizia Salvatore Coppola, 66 anni, è stato ammazzato dai killer della camorra a pochi passi dalla sede dell’Apple Academy. Morte e innovazione, il paradosso che caratterizza l’intero capoluogo campano. I sicari sono giunti in scooter, armati, nel parcheggio di un supermercato. La zona è anche quella dell’università. Coppola è stato colto di sorpresa, così come le decine di persone che si trovavano li in quel momento.

Chi è Salvatore Coppola

Salvatore Coppola è stato arrestato in passato per i suoi legami con alcuni clan di camorra. Nell’inchiesta nella quale fu coinvolto, fu arrestato, accusato e condannato per riciclaggio e favoreggiamento. Le indagini portarono alla luce un’intricata rete di relazioni tra imprenditoria, pubblica amministrazione e sodalizi criminali. La vittima decise di pentirsi e divenne un collaboratore di giustizia. Nel 2011 interruppe la collaborazione e chiese di uscire dal regime di protezione. Originario di San Giovanni, si trasferì nel quartiere collinare del Vomero, prima di ‘tornare a casa’ e riaprire proprio tra quelle strade il suo ufficio. Dopo 15 anni la camorra lo ha fatto fuori.

Perché l’ex collaboratore di giustizia Salvatore Coppola è stato ucciso

Le indagini degli inquirenti continuano senza sosta. Secondo quanto riportato da Il Corriere del Mezzogiorno, sarebbero due le principali ipotesi al vaglio degli investigatori: o la vendetta da parte dei clan per il suo tradimento, o una lezione per aver intrattenuto legami con fazioni criminali nemiche o una punizione per aver messo le mani su affari ‘proibiti’. Era il 12 aprile del 2021, Coppola era a Roma, dinanzi al sostituto procuratore Francesco Minisci che si occupava dell’inchiesta ‘Affari di famiglia‘. L’indagine aveva l’obiettivo di far emergere gli interessi della camorra nella Capitale. Rispondendo a una domanda del magistrato, Coppola disse: “Ero un ingegnere immobiliarista e conoscevo personalmente il capo del clan, Vincenzo Mazzarella, mi occupavo di aste giudiziarie. Sono nato a San Giovanni a Teduccio, quartiere periferico a est di Napoli. Vivendo in quella zona sono venuto a contatto per questioni professionali con questa struttura. Non ero affiliato, ma un punto di riferimento“.

14 Marzo 2024

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