Il raid a Rafah

Perché Israele ha effettuato un raid su un magazino dell’Unrwa

Philippe Lazzarini, commissario generale dell’Unrwa: “La consegna di beni di prima necessità deve essere agevolata e accelerata. Ne va della vita di due milioni di persone e non c’è tempo da perdere”.

Esteri - di Umberto De Giovannangeli - 14 Marzo 2024

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Perché Israele ha effettuato un raid su un magazino dell’Unrwa

Israele sapeva che l’obiettivo colpito nel raid di ieri a Rafah, nel sud della Striscia di Gaza, era un magazzino dell’Unrwa. Perché la stessa Agenzia delle Nazioni Unite che si occupa di assistere i rifugiati palestinesi aveva condiviso, le coordinate del deposito di aiuti umanitari con le autorità israeliane.

Lo spiega su `X´ il Commissario generale dell’Unrwa Philippe Lazzarini, chiedendo una “inchiesta indipendente” sul raid in modo che venga “riconosciute le responsabilità”.

Anche perché “l’attacco di oggi (ieri, ndr) ad uno dei pochissimi centri di distribuzione dell’Unrwa rimasti nella Striscia di Gaza arriva mentre le scorte di cibo stanno finendo, la fame è diffusa e, in alcune aree, si sta trasformando in carestia”, scrive Lazzarini.

“L’Onu, il suo personale, i suoi locali e i suoi beni devono essere protetti in ogni momento. Dall’inizio di questa guerra gli attacchi contro le strutture, i convogli e il personale delle Nazioni Unite sono diventati continui in palese violazione del diritto umanitario internazionale”.

“Israele ha vietato l’ingresso a Gaza di un camion che conteneva forbici chirurgiche utilizzate in kit medici per bambini”, denuncia Lazzarini, che riferisce come “le forbici mediche sono state aggiunte a una lunga lista di articoli proibiti che le autorità israeliane classificano come a duplice uso”.

Questo elenco di articoli vietati, riferisce Lazzarini, include attrezzature di base e di sopravvivenza, compresi farmaci anestetici, bombole di ossigeno, ventilatori, farmaci antitumorali e altre forniture mediche necessarie.

Queste restrizioni, ha sottolineato, continuano ad avere un impatto sul destino di milioni di abitanti di Gaza. “La consegna di beni di prima necessità deve essere agevolata e accelerata – ha aggiunto -. Ne va della vita di due milioni di persone e non c’è tempo da perdere”.

14 Marzo 2024

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