Dopo aver resistito per oltre 24 ore, dopo aver smentito le voci su un suo passo indietro, il candidato designato da Partito Democratico, Movimento 5 Stelle, Alleanza Verdi e Sinistra e +Europa per le elezioni regionali in Basilicata abbandona la corsa. “Dopo un’attenta riflessione voglio comunicare la mia rinuncia alla candidatura a Presidente della Regione Basilicata. È una decisione presa con assoluta serenità e anche nell’interesse delle forze politiche che hanno voluto propormi. Avevo dato la mia disponibilità, ma non posso non registrare le reazioni che ci sono state in seguito”, ha detto Domenico Lacerenza. A una settimana dalla chiusura delle liste, dopo la rottura con il Terzo Polo sul nome del candidato, il Campo più o meno Largo delle opposizioni è al punto di partenza.
Tutto da rifare, si vota il 21 e il 22 aprile. Il Partito Democratico aveva dapprima indicato il nome di Angelo Chiorazzo, un nome su cui il M5s aveva posto il veto. Era spuntato fuori così da qualche parte il nome di Domenico Lacerenza, oculista di 66 anni, originario di Barletta ma residente a Venosa, per molti anni direttore di dipartimento nelle aziende sanitarie lucane e consulente dell’assessorato regionale alla Sanità. Lacerenza non ha mai fatto politica, ammetteva candidamente in un’intervista a Repubblica di sentirsi un catapultato.
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Chi è Domenico Lacerenza
“Certo, ho delle importanti amicizie con tanti politici di quest’area, in particolare con Vito De Filippo, l’ex presidente della Regione. Forse sarà stato lui una delle figure che avrà spinto, penso. Con Chiorazzo ci siamo visti oggi la prima volta, ho avuto il piacere di conoscerlo. Avrà fatto una valutazione, se ha puntato sulla mia figura, e gli sono molto riconoscente”. Il suo nome era stato annunciato mercoledì 15 marzo, appena un paio di giorni dopo le voci di malumori e di un clamoroso dietrofront. Era stato formulato anche un documento politico, firmato da attivisti, sindaci, amministratori e sindacalisti che esprimevano assoluta contrarietà alla candidatura. Lacerenza ieri, in un primo momento dopo i primi retroscena sul ritiro, aveva smentito.
Il dietrofront di Lacerenza
Lacerenza ha rilasciato un comunicato. “In ogni caso – ha aggiunto – voglio che lo spirito che ha portato alla proposta che ho ricevuto, cioè la ricerca dell’unità dei moderati e progressisti e l’offerta di una coalizione capace di battere il centro destra in Basilicata, sia preservato, e per questo faccio un passo indietro. Lo devo anche alla mia storia professionale e per rispetto alla comunità dei lucani. Ringrazio quanti hanno espresso fiducia nei miei confronti, e in particolare Elly Schlein, Giuseppe Conte e Angelo Chiorazzo”.
Il dietrofront è arrivato dopo una riunione di sette ore nel comitato dem a Potenza. “Dilettanti allo sbaraglio. Altro capolavoro politico di Conte con Pd a rimorchio”, ha commentato il leader di Azione Carlo Calenda in un post sul social X. A quanto apprende l’Agi a questo punto il Movimento 5 Stelle sarebbe pronto a correre da solo. Il Partito Democratico potrebbe invece optare per una coalizione di centrosinistra senza i pentastellati. Il convitato di pietra resta Marcello Pittella, ex Pd ora in Azione, mister 30mila preferenze alle ultime politiche, uscito indette da un calvario giudiziario.