La guerra in Ucraina
Minaccia Russia, Macron mette l’elmetto da guerra ma Tajani frena: “Nato non deve entrare in Ucraina”
Il presidente francese non arretra. Macron sostiene che la Russia non fermerà le sue ambizioni territoriali se vincerà la sua guerra in Ucraina. Stop di Tajani: “Truppe italiane in Ucraina: è escluso”
Esteri - di Umberto De Giovannangeli
Il presidente calza l’elmetto. E lancia la sfida allo “zar” del Cremlino.
Emmanuel Macron rivendica le sue parole e, anzi, insiste e le rafforza: «Noi abbiamo un obiettivo: la Russia non può e non deve vincere», ha affermato il presidente francese in un’intervista a telegiornali unificati, programmata per chiarire le sue dichiarazioni di 10 giorni fa sull’invio di truppe in Ucraina.
«Lei ha parlato di inviare truppe», gli ha chiesto uno dei due intervistatori. «Non siamo sicuri di farlo – ha risposto -, non siamo attualmente in questa situazione, ma per il momento non escludiamo l’opzione».
«Rivendico di aver evocato questa possibilità – ha continuato -, abbiamo messo troppi limiti al nostro vocabolario. Non siamo in un’escalation. Non siamo in guerra contro la Russia, ma non dobbiamo lasciarla vincere».
Macron sostiene che la Russia non fermerà le sue ambizioni territoriali se vincerà la sua guerra in Ucraina, minaccerà i Paesi confinanti di Moldavia, Romania e Polonia. «La Russia – ha scritto su X – è diventata una potenza che vuole espandersi ed è chiaro che non si fermerà». Immediata la risposta di Mosca.
«La Francia è già» coinvolta «nella guerra» in Ucraina e «partecipa in modo indiretto a questo conflitto e, a giudicare dalle dichiarazioni del presidente» Emmanuel Macron, «non è contraria ad aumentare il suo coinvolgimento». Sono le parole del portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, riportate dall’agenzia russa Tass.
A frenare le pulsioni interventiste dell’inquilino dell’Eliseo, quantomeno in chiave europea, è il titolare della Farnesina, Antonio Tajani. «Credo che la Nato non debba entrare in Ucraina» e «mi auguro che non accada» che un Paese vada a combattere lì.
«Entrare e fare guerra alla Russia significa rischiare la Terza guerra mondiale», afferma il ministro degli Esteri intervistato da Bruno Vespa al salone LetExpo di Verona, ribadendo che è escluso che le truppe italiane vadano in Ucraina.
«Noi vogliamo la pace – ha spiegato -, vogliamo che ci sia una trattativa, ma non vogliamo fare la guerra alla Russia. Lo ha ribadito anche il mio collega della Difesa, non ci pensiamo neanche a mandare le truppe a combattere», quello che fa l’Italia è «aiutare l’Ucraina a difendersi».
Sul fronte di guerra, un attacco missilistico russo su Odessa, nel sud dell’Ucraina, ha ucciso almeno 14 persone e ne ha ferite altre 46, secondo le autorità locali.
Un primo missile ha colpito delle case e quando le squadre di soccorso sono arrivate sul posto è atterrato un secondo missile: tra le persone uccise ci sono un paramedico e un operatore del servizio di emergenza.
Almeno 10 edifici di Odessa e parte dell’equipaggiamento del servizio di emergenza sono stati danneggiate dall’attacco, che ha provocato un incendio.
La tattica di sparare un secondo missile nello stesso punto, con l’obiettivo di colpire i soccorritori, è nota in termini militari come doppio attacco e per colpire spesso i civili.