Scontro nel governo

Elezioni in Russia, Salvini confonde Mosca con la Basilicata: “Quando un popolo vota ha sempre ragione”

Esteri - di Redazione

18 Marzo 2024 alle 14:24 - Ultimo agg. 18 Marzo 2024 alle 15:14

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Elezioni in Russia, Salvini confonde Mosca con la Basilicata: “Quando un popolo vota ha sempre ragione”

Un Matteo Salvini un po’ confuso, che tratta il voto in Russia come quello in Basilicata. Non dovrebbero esserci altre possibili spiegazioni dietro l’uscita del vicepremier, ministro delle Infrastrutture e leader della Lega sulle elezioni tenute nel weekend in Russia dove, senza alcuna sorpresa, Vladimir Putin ha trionfato e conquistato per la quinta volta il Cremlino con l’87 per cento dei voti.

Affermazione scontata perché in Russia da 20 anni a questa parte non si registrano elezioni regolari e democratiche, tra oppositori arrestati o morti in circostanze “misteriose” e una libertà di stampa e opinione ormai prossima allo zero.

Per Salvini “quando un popolo vota ha sempre ragione”

Eppure per Salvini del voto in Russia “va preso atto”, perché “quando un popolo vota ha sempre ragione, le elezioni fanno sempre bene sia quando uno le vince sia quando uno le perde”. Queste le parole del segretario del Carroccio a margine di un convegno sul trasporto pubblico locale a Milano. Così dunque Salvini tratta il plebiscito-farsa a favore di Putin come fosse un trasparente esercizio democratico, come appunto le prossime elezioni regionali in Basilicata.

Non a caso il vicepremier continua con degli assurdi paragoni tra il voto russo e le normali, quelle sì, elezioni italiane. “Io quando le perdo – ha continuato Salvini – cerco di capire dove ho sbagliato e come fare meglio la prossima volta. Ci sono state delle elezioni, prendiamo atto del voto dei cittadini russi, sperando che il 2024 sia l’anno della pace“. Non una parola sull’Ucraina, sulla morte di Alexei Navalny: per Salvini in fondo “quando un popolo vota ha sempre ragione”.

Tajani prende le distanze da Salvini

Parole da cui prende le distanze l’altro vicepremier, il forzista Antonio Tajani. Da Bruxelles il ministro degli Esteri ancora una volta fa segnare opinioni nettamente contrastanti con quelle dell’alleato leghista sulla Russia: “Sono il ministro degli Esteri e ho già espresso la mia posizione sul voto in Russia ieri sera”, ha detto il leader di Forza Italia ai cronisti, ricordando come quelle elezioni “sono state caratterizzate da pressioni forti e anche violente. Navalny ne è stato escluso con un omicidio, abbiamo visto le immagini dei soldati nelle urne, non mi sembra che sia un’elezione che rispetta i criteri che rispettiamo noi”.

La stessa Lega, dopo il clamore per le parole del suo segretario, è tornata sulle dichiarazioni di Salvini con una nota di ‘precisazioni’. “In Russia hanno votato, non diamo un giudizio positivo o negativo del risultato, ne prendiamo atto e lavoriamo (spero tutti insieme) per la fine della guerra ed il ritorno alla pace. Con una guerra in corso, non c’è niente da festeggiare”, il commento del partito.

Le critiche dalle opposizioni

Dalle opposizioni è un coro di critiche per il segretario del Carroccio. Il più duro è Carlo Calenda: il numero uno di Azione suggerisce al ministro di “ripassare le basi. Quando un popolo vota nel contesto di una democrazia liberale – libertà di espressione, associazione, stampa e magistratura indipendente – il risultato va riconosciuto. La democrazia senza stato di diritto non esiste. La Russia è una dittatura e le elezioni sono una farsa”.

Dal Pd il capogruppo dei senatori Dem Francesco Boccia si rivolge così al vicepremier: “Va bene quindi votare con le urne trasparenti e i militari che controllano il voto nei seggi? Sono curioso di conoscere la sua risposta e di sapere se i suoi alleati di governo la pensano alla stessa maniera”.

 

di: Redazione - 18 Marzo 2024

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