L'inchiesta
Torture nel carcere di Foggia, arrestati 10 agenti della penitenziaria: minacce alle vittime per nascondere i pestaggi
Cronaca - di Redazione
Dalla politica, in particolare a destra, ai sindacati di polizia penitenziaria, si parla in ogni occasione di “poche mele marce”. Eppure in Italia continuano ad emergere con ritmo incessante, da nord a sud, indagini su pestaggi e torture in carcere.
I 10 agenti di polizia penitenziaria indagati a Foggia
L’ultima riguarda Foggia, dove dieci agenti della polizia penitenziari sono stati raggiunti da un’ordinanza di custodia cautelare agli arresti domiciliari con le accuse a vario titolo di di tortura, abuso d’ufficio, abuso di autorità contro arrestati o detenuti, omissione di atti d’ufficio, danneggiamento, concussione, falsità ideologica commessa da un pubblico ufficiale in atti pubblici, soppressione, distruzione e occultamento di atti veri.
Gli indagati sono ritenuti responsabili di partecipato a vario titolo ad un violento pestaggio, compiuto l’11 agosto 2023 nel carcere di Foggia, nei confronti di due detenuti. L’ordinanza è stata emessa dal gip del tribunale di Foggia su richiesta della procura che ha coordinato le indagini dei carabinieri del Nucleo Investigativo.
Dieci agenti della Polizia penitenziaria sono stati arrestati per il pestaggio di due detenuti nel carcere di Foggia. L’accusa è di tortura e abuso di autorità. Decisive le immagini riprese dalle telecamere di sorveglianza pic.twitter.com/NfnfyzaJ43
— Tg3 (@Tg3web) March 18, 2024
I falsi verbali per nascondere le violenze
Ai 10 agenti non viene contestato il pestaggio contro i due detenuti. Gli indagati, secondo quanto accertato nel corso dell’inchiesta, avrebbero sottoscritto atti falsi per nascondere le violenze compiute e a impedire che venissero emesse le diagnosi delle lesioni riportate dai detenuti. Sarebbero state inoltre accertate anche minacce e promesse di ritorsioni attraverso le quali due indagati avrebbero costretto le vittime a sottoscrivere falsi verbali di dichiarazioni in cui fornivano una versione dei fatti smentita dalle indagini condotte dai carabinieri.
Una vittima con patologie psichiatriche
Come riferisce l’Ansa citando un passaggio delle circa 100 pagine di ordinanza del gip Carla Protano, uno dei due detenuti vittime del pestaggio ha patologie psichiatriche. La vittima in particolare aveva in passato commesso atti autolesivi e tentativi di suicidio.
Il gip rileva che al detenuto sono state provocate durante il pestaggio “lesioni al capo, ad un occhio e al torace, acute sofferenze fisiche e un verificabile trauma psichico” poiché l’uomo è stato sottoposto “ad un trattamento inumano e degradante per la dignità della persona consistente in un’aggressione protratta nel tempo da parte di più persone”.