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Il decreto Piantedosi-Meloni stoppa anche Geo Barents, tre navi ferme nei porti italiani: colpevoli di salvare migranti

La nave Geo Barents di Medici senza frontiere

La nave Geo Barents di Medici senza frontiere

La scure del decreto Piantedosi contro le Ong si abbatte sulla Geo Barents, nave di Medici senza frontiere che mercoledì sera era arrivata nel porto di Marina di Carrara con 249 migranti soccorsi al largo della Libia.

Il fermo della nave Geo Barents

L’imbarcazione è stata sottoposta a fermo amministrativo per 20 giorni “per non aver osservato sabato scorso le istruzioni della guardia costiera libica ed aver messo in pericolo le persone soccorse”, è la motivazione resa nota da Msf. Ma la stessa Ong sottolinea come “sono stati i libici ad aver tentato di interrompere il salvataggio minacciando il nostro equipaggio e i naufraghi. Faremo appello”.

“È la Guardia costiera libica, finanziata dall’Ue, a mettere in pericolo la vita delle persone, mentre coloro che cercano di salvare vite umane vengono sanzionati”, spiega infatti Juan Matias Gil, rappresentante delle operazioni di ricerca e salvataggio di Msf. “Le continue vessazioni nei confronti delle navi di soccorso delle ong e il deliberato ostacolo alle attività di salvataggio in mare da parte dell’Italia – aggiunge – sono scandalosi e non faranno altro che portare a più morti in mare”.

Venti fermi alle navi Ong col decreto Piantedosi

Con quello della Geo Barents a Marina di Carrara, sono ormai venti i fermi disposti per una nave umanitaria in seguito al decreto Piantedosi del gennaio 2023. Attualmente sono addirittura tre le navi umanitarie sotto fermo amministrativo sulla base della presunta inottemperanza del decreto firmato dal ministro dell’Interno su input del governo Meloni.

Prima della nave di Medici senza frontiere erano stati infatti spenti i motori alla Sea Watch 5, arrivata lo scorso 8 marzo a Pozzallo ed alla Sea Eye 4, giunta due giorni dopo a Reggio Calabria, entrambe al termine di un’operazione soccorso di migranti. Per la Sea Eye, ricorda l’Ansa, è stata applicata per la prima volta la sanzione di 60 giorni di fermo, invece dei 20 normalmente prescritti. Nei giorni scorsi, in una nota congiunta, Sos Humanity, Sea Eye, Sea Watch e United4Rescue avevano denunciato “un’escalation delle azioni del governo italiano contro la flotta civile”, ricordando che a causa dei provvedimenti di blocco “le navi di soccorso sono state tenute attivamente fuori dal Mediterraneo per un totale di 100 giorni”.