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L’Ue dà 160 milioni alla a Tunisia per fermare i profughi

L’Ue dà 160 milioni alla a Tunisia per fermare i profughi

Il bollettino di guerra del week end dà notizia di almeno sei persone affogate in tre giorni tra i migranti che viaggiavano verso le nostre coste. E sono soltanto quelle di cui si ha notizia certa perché qualcuno le ha viste affogare e ha potuto raccontarlo.

È morta una bambina di 15 mesi, veniva dal Camerun, quando il barchino s’è ribaltato la mamma non è riuscita a trattenerla e lei è sparita in acqua. La donna è disperata, in stato di shock nell’hotspot di Lampedusa.

È morto un ragazzo guineano di 15 anni che viaggiava da solo ed un uomo ghanese caduto in mare. Altre tre persone originarie dell’Etiopia, del Bangladesh e della Siria risultano disperse sulla base delle testimonianze raccolte da uno sbarco avvenuto ieri mattina a Lampedusa.

Il Financial times rivela che alla Tunisia la Ue sta per versare 164,5 milioni di euro per incaricare la Guardia nazionale tunisina di fermare i migranti prima che arrivino da noi. Come, lo decidono i poliziotti tunisini.

Secondo il Ft la Ue spenderà complessivamente di più nei prossimi tre anni: 278 milioni di euro, di cui due terzi destinati alla alla gestione delle frontiere e il resto finanzierà il rimpatrio nei Paesi d’origine.

I programmi finanziati dall’Ue che coinvolgono le forze di sicurezza tunisine, spiega il Ft, comprendono un’accademia di formazione per la guardia marittima nazionale del Paese, realizzata in collaborazione con la polizia federale tedesca.

I fondi dell’Ue serviranno a finanziare anche attrezzature come radar e navi per la guardia nazionale, oltre a posti di frontiera terrestri. Le forze di sicurezza tunisine hanno aumentato le intercettazioni di imbarcazioni nel Mediterraneo da quando, lo scorso agosto, sono aumentati gli arrivi di migranti in Italia.

Numerose testimonianze di diplomatici europei e di personale umanitario internazionale confermano che le forze di sicurezza tunisine sono state coinvolte in innumerevoli detenzioni ed espulsioni illegali di migranti e richiedenti asilo.