Domenica elettorale in Turchia, dove 58 milioni di cittadini saranno chiamati alle urne per le elezioni locali, dove si rinnoveranno i sindaci di oltre 4mila città, ma anche decine di migliaia di consigli comunali e provinciali, più altre cariche minori.
Il test del voto locale turco per Erdogan
Ma i test veri sono quelli nelle tre città più grandi del Paese, tutte attualmente guidata da esponenti dell’opposizione al presidente Recep Tayyip Erdogan: parliamo di Istanbul, Ankara, la capitale, e Smirne.
Pur se il voto a Smirne e Ankara è considerato di rilievo, sono le elezioni a Istanbul che potrebbero avere un valore nazionale. Questo perché il sindaco della città più importante del Paese, Ekrem Imamoglu, che si candida per un secondo mandato, è anche la figura politica più rilevante dell’opposizione al “sultano” Erdogan.
Un suo eventuale successo lo renderebbe di fatto il principale avversario del presidente, quello più temibile negli anni a venire.
Chi è Ekrem Imamoglu, “speranza” dell’opposizione contro Erdogan
Politico moderato di centrosinistra, 52 anni, Imamoglu è esponente del CHP, il partito kemalista, ovvero che segue l’ideologia del fondatore della Turchia moderna, Kemal Atatürk.
Grazie ai cinque anni di mandato da sindaco di Istanbul, la sua notorietà nazionale è notevolmente cresciuta. Imamoglu inoltre riuscì nel 2019 a vincere due volte: dopo la sua prima vittoria Erdogan impose una ripetizione del voto contestando brogli, ma Imamoglu vinse anche la seconda volta.
Questa volta per Imamoglu non sarà facile: a sfidarlo Erdogan ha inviato a Istanbul Murat Kurum, ex ministro dell’Urbanizzazione e dell’Ambiente del Partito della giustizia e dello sviluppo (AKP), in prima linea nella ricostruzione del Paese dopo il devastante terremoto dello scorso anno e per questo diventato popolare.
Altro problema sono le divisioni nell’opposizione, che cinque anni fa si presentò unita. Oggi il partito nazionalista IYI e i curdi di DEM presenteranno dei loro candidati a sindaco.
Quale futuro per Erdogan
Una eventuale vittoria di Imamoglu potrebbe fare da trampolino di lancio verso le presidenziali del 2028. Appuntamento elettorale in cui Erdogan non dovrebbe partecipare: a inizio marzo il presidente, 70 anni, aveva annunciato che queste elezioni amministrative sarebbero state le ultime in cui avrebbe fatto campagna elettorale, pur se non coinvolto direttamene.
Un annuncio interpretato come la volontà di non ricandidarsi nel 2028 per la quarta volta e lasciare la politica. Ipotesi questa a cui non credono molti analisti politici: anzi, in caso di vittoria nelle grandi città Erdogan potrebbe spingere per modificare la Costituzione turca e candidarsi per un ulteriore mandato, che al momento non potrebbe fare.