Allarme terrorismo
Champions League, l’Isis minaccia di colpire gli stadi dei quarti di finale: “Uccideteli tutti”
L’Isis torna a minacciare l’Europa e questa volta lo fa utilizzando lo sport e la competizione più nota: la Champions League di calcio.
Al-Azaim, uno degli organi di propaganda del sedicente Stato Islamico, ha pubblicato l’immagine di quattro stadi in cui si disputeranno a partire da martedì 9 aprile le partite di andata dei quarti di finale di Champions League, il Parco dei Principi di Parigi, il Santiago Bernabeu di Madrid, il Metropolitano di Madrid e l’Emirates di Londra, accompagnata dalla didascalia “Uccideteli tutti“.
Una nuova minaccia che segue quella recente diffusa da un altro media riconducile all’Isis, Sarh al-Khilafah, in cui si annunciava un attacco all’Allianz Arena di Monaco, in Germania, contro i tifosi che avrebbero assistito al grande classico del calcio tedesco tra Bayern Monaco e Borussia Dortmund.
Le misure di sicurezza per le partite di Champions League
Il governo di Madrid, come riporta la stampa sportiva spagnola, ha attivato le procedure di sicurezza per il doppio incontro di Champions League di questa settimana nella capitale spagnola.
Entrambe le partite, Real Madrid-Manchester City e Atletico-Borussia Dortmund, sono state dichiarate ad alto rischio dalla Commissione Antiviolenza e vedranno la presenza di oltre 3mila membri delle forze di sicurezza. Nella capitale spagnola sono attesi quasi 8mila tifosi del Manchester City e del Borussia Dortmund.
L’arresto a Fiumicino e l’attentato alla Crocus Hall di Mosca
Le minacce dell’Isis arrivano a poche ore dall’arresto, avvenuto lunedì a Fiumicino, di Ilkhomi Sayrakhmonzoda, tagiko 32enne sospettato di essere un “membro attivo dell’Isis”, mentre stava per salire su un treno diretto verso la Capitale.
L’uomo era destinatario di una ‘red notice’ dell’Interpol, una richiesta di arresto internazionale, emessa proprio dal Tagikistan, in quanto nel 2014 si era arruolato nelle fila dello Stato islamico ed era andato a combattere in Siria.
La nazionalità del sospetto terrorista aveva rimandato all’attentato del gruppo di fuoco dell’Isis-K che ha colpito il 22 marzo scorso la Crocus Hall di Mosca, provocando oltre 140 morti in un attacco rivendicato dal sedicente Stato Islamico. Al momento comunque non vi sono elementi che evidenzierebbero legami con quell’azione.