Viaggi alternativi
Urbex cos’è: il turismo dei luoghi abbandonati, l’abandonalism e il caso della ragazza morta a La Salle
Il cadavere della ragazza, ancora da identificare, ritrovato in una chiesetta diroccata e fatiscente in Valle d'Aosta. Rischi e fascino dell'attività
Cronaca - di Redazione Web
Faceva Urbex con un ragazzo, a quanto emerso finora, la ragazza ritrovata morta venerdì scorso a La Salle, in Valle d’Aosta. Il cadavere è stato ritrovato in una chiesetta abbandonata e fatiscente. E infatti l’attività è nota anche come Abandonalism, la scoperta e la visita di luoghi abbandonati. “Lasciate solo impronte; prendete solo emozioni”, è uno dei motti che anima la comunità di appassionati di questo turismo sempre meno alternativo. L’identità della ragazza è ancora da scoprire. Secondo quanto emerso dall’autopsia condotta sul corpo della giovane dal medico legale Roberto Testi sarebbe morta dissanguata. Nei prossimi giorni saranno noti anche i risultati degli esami tossicologici. La procura di Aosta ha aperto un fascicolo per omicidio.
Il cadavere aveva diverse ferite all’addome, un profondo taglio al collo. A terra macchie di sangue e tracce di trascinamento. La vittima è stata descritta come una “ragazza molto giovane, sui 20 anni, forse anche meno, probabilmente straniera”. I carabinieri hanno raccolto anche una grossa pietra con grandi macchie di sangue tra i reperti. Secondo i sanitari il decesso è avvenuto per cause violente. La vittima sarebbe stata vista con un altro ragazzo.
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Cosa vuol dire URBEX
Il lemma è una crasi che deriva da Urban ed Exploration, che diventa URBEX, letteralmente dall’inglese “esplorazione urbana”. E però non si riduce soltanto a luoghi urbani o industriali. Esempi possono essere anche l’esplorazione di palazzi abbandonati, ruderi, chiese in disuso, sistemi urbani di drenaggio, tunnel di servizio, passaggi sotterranei. Proprio per queste sue caratteristiche è un’attività che si espone a diversi rischi.
Come si legge su una pagina Facebook che riunisce appassionati della modalità: “Consiste nell’esplorazione di strutture costruite dall’uomo, spesso rovine abbandonate o componenti poco visibili dell’ambiente urbano. La fotografia e la documentazione storica sono ingredienti essenziali di questo hobby e, anche se talvolta esso può condurre allo sconfinamento su proprietà private, non è questa la regola e comunque le intenzioni sono oneste”. L’attività spesso è definita anche “infiltrazione”, o “speleologia urbana” o “arrampicata urbana”.
Secondo una ricostruzione l’attività viene fatto risalire alla morte, il 3 novembre del 1793, dell’esploratore Philibert Aspairt nelle Catacombe di Parigi. Un portantino dell’ospedale di Val-de-Grace assurto alla dimensione di una sorta di precursore dell’attività, anche se il motivo della sua morte non è mai stato chiarito del tutto, e quindi potrebbe non essere legato alla voglia di avventurarsi in un luogo insicuro e oscuro. Aspairt compare persino nella serie di videogiochi Assassin’s Creed Unity.
I rischi dell’URBEX
Chi decide di avventurarsi in luoghi abbandonati o degradati si espone a diversi rischi sia in Italia che all’estero. In primis fisici, vista la precarietà o lo stato di fragilità degli stessi luoghi. E quindi anche per la possibilità di infrangere la legge e di incappare in sanzioni sia penali che pecuniarie. “Alcuni comportamenti connessi con l’esplorazione urbana possono violare leggi nazionali, regolamenti locali e interpretazioni più o meno libere delle normative contro il terrorismo, oppure possono essere anche considerati forme abusive di accesso o lesioni della privacy”.
L’attività è diventata ancora più nota grazie a trasmissioni di viaggi, spesso concentrati nello specifico, come Urban Explorers su Discovery Channel, Cities of the Underworld su The History Channel o il reality MTV’s Fear su MTV. Diversi account di viaggiatori sui social sono specializzati o unicamente dedicati all’attività. “Fare urbex è più di un hobby, è più di una passione: è uno stile di vita. Significa amare profondamente ciò che ci circonda, il patrimonio artistico e socio-culturale di un Paese. Urbex Story vede ciò che è invisibile agli altri. Non si limita ad esplorare, ma far conoscere la storia dei luoghi visitati”, si legge su un sito dedicato a questa attività.