L'ennesima tragedia
Strage di migranti al largo di Lampedusa, nove morti tra cui una bambina: decine i dispersi
L’ennesimo naufragio nel Mediterraneo, l’ennesima strage nel silenzio complice di una Europa che proprio mercoledì ha deciso di chiudere le sue frontiere approvando il “Nuovo Patto sulla Migrazione e l’Asilo”.
Mentre a Strasburgo si votava l’approvazione della riforma del cosiddetto “regolamento di Dublino”, in area Sar maltese, a circa 50 chilometri dalle coste di Lampedusa, un naufragio è costato la vita a nove migranti, tra cui una bambina.
I migranti sono stati soccorsi dalla Guardia Costiera italiana, che si è poi diretta verso Lampedusa. Sull’isola sono sbarcati 23 sopravvissuti, originari di Guinea, Burkina Faso, Mali e Costa d’Avorio, ma nove sono morti: alcuni durante il naufragio, altri per ipotermia durante il tragitto verso l’Italia.
Chi ce l’ha fatta è giunto sull’isola in forte stato di shock e ipotermia: sei sono stati ricoverati al Poliambulatorio, gli altri 16 invece dopo le prime cure sono stati trasferiti all’hotspot di contrada Imbriacola, dove ci sono 233 ospiti.
All’appello, secondo il racconto dei sopravvissuti, mancano almeno 13-15 persone. Il barchino su cui hanno viaggiato, partito domenica da Sfax in Tunisia, si sarebbe capovolto a causa delle onde alte fino a due metri e mezzo e si sarebbe rapidamente inabissato. Anche le operazioni di salvataggio, che hanno visto l’impiego in acqua del soccorritore marittimo, sono risultate particolarmente complesse per le condizioni meteomarine avverse presenti nella zona.
Dopo le prime testimonianze raccolte dai militari della guardia costiera, i naufraghi adesso verranno sentiti dalla squadra mobile della questura di Agrigento. La prefettura sta cercando di provvedere, con le imprese funebri locali, alla sistemazione dei cadaveri, in attesa che la Procura di Agrigento disponga cosa fare.
“Ancora una tragedia del mare e della disperazione scuote la nostra isola. Altri otto morti, fra cui una bambina, sono stati appena sbarcati. È ormai diventata una conta senza fine“, è il commento amaro del sindaco di Lampedusa, Filippo Mannino, dopo aver appreso la notizia dell’ultimo naufragio. “Le condizioni del mare sono pessime e i trafficanti continuano a far partire questi poveri disperati su barchini che neanche stanno a galla – ha continuato Mannino – è sempre la stessa storia, tanti, tantissimi, pagano per morire in mare“.