Dalle immagini che circolano sul web, Dubai è sommersa sotto diversi centimetri di pioggia, in alcuni punti addirittura metri. Una alluvione in mezzo al deserto. Le cronache internazionali riportano che forti temporali si sono abbattuti sugli Emirati Arabi, allagando le vie principali e persino l’aeroporto di Dubai, crocevia di numerosi scali internazionali. In pratica in 24 ore è caduta tutta la pioggia che solitamente si verifica in un anno e mezzo.
La pioggia torrenziale ha creato numerosi disagi e non poca curiosità per uno strano caso che le agenzie di stampa arabe hanno definito “un evento meteorologico storico” che ha superato “qualsiasi cosa documentata dall’inizio della raccolta dei dati nel 1949”. Cosa sta succedendo? C’entrano i cambiamenti climatici, lo strano caldo in cui è racchiusa l’Italia e l’Europa o quella strana pratica dell’ inseminazione artificiale delle nuvole chiamata “cloud seeding”?
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Cosa sta succedendo a Dubai: le piogge torrenziali e le strade allagate
I meteorologi locali segnalano che tra lunedì e martedì sono cadute in 24 ore circa 124 millimetri di pioggia. Una grande abbondanza, se si considera che solitamente se ne registrano 94.7 in un anno. Una situazione drammatica in tutti gli Emirati Arabi Uniti: un uomo di 70 anni è morto risucchiato dal torrente di pioggia mentre era in auto a Ras Al-Khaimah. Ancora più drammatico quanto accaduto nell’Oman dove 18 persone, tra cui diversi bambini, hanno perso la vita.
Le piogge torrenziali bloccano l’aeroporto di Dubai
Forti disagi nell’aeroporto di Dubai dove martedì sera alcuni voli sono stati cancellati e persino gli arrivi limitati. L’aeroporto internazionale di Dubai ha riconosciuto mercoledì mattina che l’inondazione ha lasciato “opzioni di trasporto limitate” e ha influito sui voli, in quanto gli equipaggi degli aerei non potevano raggiungere l’aeroporto. “La ripresa richiederà un po’ di tempo. Vi ringraziamo per la vostra pazienza e comprensione mentre affrontiamo queste sfide”, ha scritto sulla pagina ufficiale di X invitando i passeggeri a “non raggiungere lo scalo se non assolutamente necessario: i voli subiscono ritardo o deviazioni”.
Perché ci sono piogge torrenziali sugli Emirati Arabi
Cosa sta succedendo dunque negli Emirati Arabi, una zona del mondo caratterizzata dal deserto e da rare piogge? Si tratta di “piogge più intense degli ultimi 75 anni”, come ha affermato il Centro nazionale di Meteorologia degli Emirati. Secondo gli esperti meteo sarebbe principalmente legato a una forte perturbazione sul Golfo dell’Oman che è destinata a spostarsi sino al Pakistan. Potrebbe trattarsi di uno dei fenomeni atmosferici estremi a cui ci hanno abituati i cambiamenti climatici. Si tratta infatti per ora, solo di un evento una tantum.
Che cos’è il cloud seeding: l’inseminazione artificiale delle nuvole a Dubai
Per spiegare lo strano evento degli acquazzoni che hanno allagato Dubai, qualcuno ha parlato di “cloud seeding”, una sorta di bombardamento delle nuvole, nel tentativo di far piovere a comando. Si tratta di una tecnica, letteralmente “inseminazione delle nuvole”, usata già in Texas, Cina e anche Russia. In pratica è una stimolazione artificiale delle nuvole con getti di ioduro d’argento o di ghiaccio secco. Si tratta di un sistema ritenuto “efficace” ma per cui esistono ancora molti dubbi, soprattutto in termini di quantità e ripercussioni. Un modo per far piovere a comando per contrastare la siccità e sopravvivere indenni ai grandi cambiamenti climatici. Una tecnica molto studiata soprattutto per supportare l’agricoltura.
Negli Emirati vengono eseguite più di 1.000 ore di seeding delle nuvole ogni anno. Per farlo vengono usati droni fatti entrare nelle nuvole per compiere la stimolazione. Secondo quanto riportato da Repubblica, il cloud seeding secondo alcuni studi internazionali sarebbe in grado di aumentare del 15% le piogge annuali in una determinata area. E per gli Emirati Arabi potrebbe essere una buona soluzione e più economica della desalinizzazione delle acque per l’agricoltura.
L’inseminazione delle nuvole (cloud seedings) c’entra con l’alluvione a Dubai?
In tanti sul web hanno puntato il dito contro la pratica del cloud seedings additando la responsabilità delle piogge torrenziali a Dubai. Si tratta di una pratica controversa e che non mette tutti d’accordo sull’opportunità di eseguirla. Ad ogni modo gli esperti spiegano che gli eventi estremi delle ultime ore sono da considerare di origine naturale.
Omar AlYazeedi, vicedirettore generale del Centro Nazionale di Meteorologia, ha affermato infatti che he l’agenzia “non ha condotto alcuna operazione di seeding durante questo evento” sottolineando inoltre come “uno dei principi di base del seeding delle nuvole è che devi colpire le nuvole nella loro fase iniziale prima che piova, se si verifica una situazione di forte temporale allora è troppo tardi per condurre qualsiasi operazione di seeding”.
Piogge torrenziali a Dubai e cambiamenti climatici
Dunque le piogge torrenziali sono da attribuire maggiormente ai cambiamenti climatici. Secondo uno studio pubblicato su Nature, nei prossimi anni si prevede che nel Golfo le precipitazioni aumenteranno del 15-30%. Su quanto accaduto a Dubai, Repubblica cita l’opinione del meteorologo Jeff Berardelli che sostiene che possa aver pesato una sorta di fenomeno di inseminazione naturale, ovvero il fatto che la tempesta ha inghiottito una enorme quantità di polvere (quella del deserto) sospesa nell’aria e che ciò possa aver favorito la condensazione e l’intensità delle piogge. E grosse quantità di polvere del Sahara sono arrivate anche in Italia recentemente.
Altri ancora, invece, credono che le piogge torrenziali a Dubai erano state ampiamente previste dai modelli meteorologici. Il climatologo Colin McCarthy ha sottolineato che le forti piogge sono attribuite a “molteplici cicli di intensi temporali” formati al largo delle calde acque del Golfo Persico. “La pioggia mortale e distruttiva in Oman e Dubai – ha detto – è stata resa più pesante dai cambiamenti climatici causati dall’uomo”, ha detto invece la climatologa Friederike Otto.