Le "morti bianche"
Due operai di 23 anni morti in 24 ore, sul lavoro è strage continua: la politica resta indifferente
Cronaca - di Redazione
Due 23enni morti sul lavoro in 24 ore. Le “morti bianche” continuano ad essere la tragica normalità in Italia, da Nord a Sud. Così tra venerdì e sabato sono due giovanissimi ad aver perso la vita sul proprio posto di lavoro.
Il 23enne morto stritolato da un compattatore
L’ultimo è un giovane di origini egiziani deceduto nella notte a Cusago, in provincia di Milano. Il 23enne addetto in un’azienda di lavorazione dei rifiuti, per cause ancora da accertare, è rimasto stritolato in un compattatore.
Inutili i soccorsi del 118. Per disincastrare il corpo straziato sono intervenuti i vigili del fuoco di Milano.
Il 23enne colpito da una barra di metallo
Aveva la stessa età Manuel Cavanna, il ragazzo morto intorno all’ora di pranzo di venerdì a Montepulciano (Siena), in località Tre Berte. Il 23enne era assunto per una ditta impegnata in lavoro alla Elle Emme, che fa box per cavalli e lavorazioni in ferro.
Come racconta il Corriere Fiorentino Manuel è deceduto mentre stava lavorando ad un rimorchio: il giovane, secondo una prima ricostruzione, è stato colpito al petto da un tubolare di ferro.
I morti sul lavoro in Italia
Il tema delle “morti bianche” torna saltuariamente d’attualità in occasione di vicende che colpiscono maggiormente l’opinione pubblica: dalla recente morte di sette lavoratori uccisi da un’esplosione nella centrale idroelettrica di Bargi, sull’Appennino bolognese, ai cinque operai schiacciati dal crollo di una trave in un cantiere di Firenze il 16 febbraio scorso.
Come ricorda Pagella Politica secondo i dati più aggiornati, che fanno riferimento al 2022, ci sono stati circa 703mila infortuni sul lavoro nel nostro Paese: di questi 1.208 hanno avuto un esito mortale, dunque nel 2022 ci sono stati 3,3 morti sul lavoro in media al giorno.