I corpi di almeno 180 palestinesi sono stati scoperti in una fossa comune nel Nasser Medical Complex di Khan Yunis, nella parte sud della Striscia, l’ospedale più grande a essere rimasto aperto nei territori governati da Hamas dopo l’offensiva israeliana all’ospedale di al Shifa.
La fossa comune a Khan Yunis
A rivelarlo per primo è stato il corrispondente di Al Jazeera Hani Mahmoud. Volontari e paramedici della protezione civile di Gaza li avevano trovati sabato. “Abbiamo trovato fosse comuni scavate dagli occupanti israeliani nel complesso medico Nasser. Sabato abbiamo iniziato gli scavi e siamo rimasti scioccati nello scoprire 50 martiri in una delle fosse”, aveva dichiarato Mahmoud Bassal, portavoce della Protezione civile.
Numero poi aumentato col passare delle ore. Domenica l’agenza stampa palestinese Wafa ha riferito che i corpi recuperati erano diventati almeno 180, in gran parte donne e bambini. La scorsa settimana una prima fossa comune con almeno dieci cadaveri era stata scoperta anche nei pressi dell’ospedale di al Shifa, messo sotto assedio dalle forze militari israeliani prima a novembre e poi a marzo.
Secondo Hamas la scoperta della fossa comune presso l’ospedale Naser “riafferma la portata dei crimini e delle atrocità commesse dall’esercito di occupazione sionista“.
La città fantasma
Di Khan Yunis, la seconda città più popolosa della Striscia, dopo l’offensiva israeliana seguita agli attacchi di Hamas del 7 ottobre 2023 non è rimasto praticamente più nulla. Gran parte dei suoi abitanti hanno perso le proprie abitazioni, distrutte dai raid dell’IDF, e gli abitanti sono stati costretti a spostarsi più a sud, a Rafah. La città al confine con l’Egitto ospita ormai un milione di sfollati, provenienti anche delle altre parti della Striscia.
Parte dei rifugiati, dopo il ritiro delle truppe israeliane dal nord della Striscia, ha anche fatto ritorno a Khan Yunis: della città però è rimasto ben poco, le infrastrutture fondamentali sono state rase al suolo.
L’esercito israeliano si è ritirato da Khan Yunis nelle prime ore del 7 aprile, dopo quattro mesi di combattimenti e bombardamenti. I due principali ospedali della zona, Amal e Nasser, sono stati duramente colpiti e sono completamente inattivi dopo aver subito un assedio da parte delle truppe israeliane, che hanno attaccato entrambi i centri per il sospetto che nascondessero miliziani di Hamas e della Jihad islamica.